Milano, realizzato il primo impianto di protesi del ginocchio in 3D

Salute e Benessere
Foto di archivio (ANSA)

L’intervento, il primo al mondo, è stato effettuato all’Istituto Humanitas di Milano. Attraverso Tac e risonanza magnetica, sono state rilevate dimensioni e parametri dell’articolazione, ricreata poi tramite la tecnologia 3D in lega di cromo di cobalto 

All’Istituto Humanitas di Milano è stato realizzato il primo impianto al mondo di una protesi totale del ginocchio interamente stampata in 3D. L’intervento è stato portato a termine con successo dal team del professor Maurilio Marcacci, responsabile del Centro per la ricostruzione articolare del ginocchio della clinica, insieme al dott. Francesco Iacono e al dott. Tommaso Bonanzinga, entrambi specialisti in ortopedia del Centro stesso.

Protesi realizzata su misura

Il risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione tra i ricercatori del Centro e gli ingegneri ed esperti in Intelligenza Artificiale di ‘Rejoint’, una startup bolognese vincitrice di un bando europeo ‘Horizon 2020’ per la ricerca e l’innovazione, sviluppatasi all’interno di Almacube, progetto che promuove nuove realtà imprenditoriali patrocinato dall’Università di Bologna e da Confindustria Emilia.
La protesi, costruita in lega di cromo di cobalto, è stata realizzata su misura dopo aver sottoposto il paziente a Tac e risonanza magnetica, attraverso le quali i medici hanno rilevato caratteristiche, dimensioni e parametri anatomici del ginocchio necessarie per tracciare la più corretta geometria. In seguito, la protesi è stata stampata grazie alla tecnologia 3D, che ha ricreato fedelmente il ginocchio del paziente.
Infine, i medici si sono avvalsi di una visione computerizzata tridimensionale e di un sistema intelligente di algoritmi per effettuare un planning preoperatorio interattivo, che ha facilitato il posizionamento e la definizione della corretta dimensione della protesi. Il paziente è già stato dimesso e ora si sta sottoponendo al normale decorso post-operatorio.

Protesi innovativa a 360 gradi

Soddisfatti gli autori dell’intervento: “L’obiettivo era ottenere una protesi innovativa a 360 gradi, dalla filosofia dell’impianto fino alla tecnologia utilizzata per realizzare la protesi“. ”Fino ad oggi - aggiunge il dott. Bonzaniga - le protesi del ginocchio sono state progettate senza considerare l’anatomia specifica di ogni singolo paziente di conseguenza alcune volte si può verificare qualche problema dopo l’intervento come lo sfregamento dei tendini tra dispositivi e tessuti molli, dolore o infiammazione. La realizzazione di una protesi personalizzata - conclude - potrebbe ridurre queste problematiche, rendendo più breve il decorso post operatorio e migliorando la qualità di vita".

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