Gene Angelina Jolie, l'Inps riconosce invalidità per mastectomia preventiva
Salute e BenessereL'intervento rappresenta una possibile soluzione per le donne portatrici delle mutazioni dei geni brca1 e brca2 che incrementano le probabilità di contrarre il tumore al seno
La mastectomia preventiva consiste nell’asportazione delle ghiandole mammarie per evitare la possibile formazione di un cancro al seno. Questo intervento, a cui si è sottoposta anche la nota attrice Angelina Jolie, rappresenta una possibile soluzione per le donne portatrici delle mutazioni dei geni brca1 e brca2 che incrementano le probabilità di contrarre il tumore. Recentemente l’Inps ha stabilito che anche a chi decide di sottoporsi alla mastectomia prima dell’insorgere del cancro al seno deve essere riconosciuta una corretta percentuale di invalidità. Il 13 febbraio, l’ente previdenziale ha reso nota la decisione a tutte le commissioni in una comunicazione firmata da Massimo Piccioni, coordinatore generale medico legale dell’Inps, e dal vice coordinatore Onofrio De Lucia. Un risultato che è stato reso possibile grazie alla collaborazione con l’associazione aBRCAdaBRA, fondata per sostenere i portatori delle mutazione genetiche Brca, e la Federazione italiana delle Associazioni di volontariato in oncologia (Favo).
Un passo avanti per il sistema di walfare
Secondo Elisabetta Iannelli, segretario generale Favo, la comunicazione dell’Inps rappresenta un grosso passo avanti nel sistema di welfare, ora maggiormente in linea con le più recenti innovazioni in campo medico e genetico. Le precise indicazioni che sono state fornite all’ente previdenziale consentiranno una valutazione della disabilità corretta anche per le persone sane portatrici di un rischio genetico che hanno deciso di sottoporsi a un intervento terapeutico preventivo. In futuro, la decisione dell’Inps potrebbe estendersi ad altri casi simili.
La scelta di Angelina Jolie
Il 14 maggio 2013, Angelina Jolie rivelò in un articolo sul New York Times di essersi sottoposta a una duplice mastectomia per prevenire il rischio di sviluppare un cancro al seno. La scelta dell’attrice sensibilizzò l’opinione pubblica sulle mutazioni Brca1 e Brca2, fino ad allora note quasi esclusivamente agli addetti ai lavori. La star di Hollywood spiegò di essersi sottoposta all’intervento in quanto la mutazione genetica che aveva ereditato la esponeva a una probabilità dell’87% di sviluppare lo stesso tumore per cui erano morte sua madre, sua nonna e sua zia.