Torino, robot chirurgo asporta prostata da paziente trapiantato

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

L’operazione è stata portata a termine con successo da Paolo Gontero, direttore della clinica urologica dell’ospedale Molinette, aiutato dal chirurgo Marco Allasia 

La città della Salute di Torino si riconferma all’avanguardia nel settore della chirurgia. Pochi giorni fa, i medici dell’ospedale Infantile Regina Margherita hanno ricostruito l’esofago di una bambina di tre anni nata con una malformazione congenita, consentendole di mangiare autonomamente per la prima volta in tutta la sua vita. A brevissima distanza da questo grande successo, un'altra operazione difficile è stata portata a termine dai professionisti dell’ospedale Molinette. Grazie al supporto del sistema robotico Da Vinci, i chirurghi sono riusciti ad asportare con successo la prostata di un paziente piemontese di 74 anni con rischi di sanguinamento, per problemi cardiologici, e portatore di un doppio trapianto renale da 18 anni.

L’operazione nel dettaglio

L’intervento è stato reso particolarmente difficoltoso dall’alterazione della normale autonomia e dalla mancanza di spazio dovuta all’ingombro dei reni trapiantati. "Sono pochi i casi fino ad oggi di questa tipologia di intervento in tutto il mondo e mai nessuno, prima d'ora, è stato riportato in presenza di un doppio trapianto renale", spiega la Città della Salute di Torino. Fortunatamente la prostatectomia è stata portata a termine con successo da Paolo Gontero, direttore della clinica urologica dell’ospedale Molinette, aiutato dal chirurgo Marco Allasia. Per il buon esito dell’operazione è stata fondamentale anche la collaborazione con la Chirurgia vascolare di Maurizio Merlo e con la Nefrologia, diretta da Luigi Biancone. I medici hanno scelto di ricorrere alla chirurgia robotica per ridurre significativamente le probabilità di sanguinamento. Manovrando con abilità le ‘mani’ estremamente precise del robot chirurgo Da Vinci, Paolo Gontero è riuscito a rimuovere la prostata del paziente, dimostrando ancora una volta l’efficacia della nuova tecnologia.

L’utilizzo nei robot nella chirurgia

In futuro, l’utilizzo dei robot in chirurgia potrebbe diventare ancora più frequente. Alcuni mesi fa, i ricercatori dell'Harvard's Wyss Institute per Biologically Inspired Engineering, dell'Harvard John A. Paulson School of Engineering e Applied Sciences (SEAS) e della Boston University hanno annunciato di essere al lavoro per lo sviluppo di un processo di fabbricazione che consenta la realizzazione di robot morbidi su scala micrometrica. Gli esperti del settore, infatti, immaginano un futuro in cui questi dispositivi possano essere impiegati in ambienti naturali e umani di difficile accesso, in delicati interventi chirurgici o in spazi troppo ridotti per essere raggiunti con i robot tradizionali. A tale scopo, i ricercatori dei tre atenei hanno progettato un ragno robotico, composto di un unico materiale elastico, modellabile nel corpo, nel movimento e nel colore. 

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