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Polmonite, possibile prevenirla. In pochi ricorrono al vaccino gratis

Salute e Benessere
Immagine di archivio (Getty Images)

Dal 2017 i cittadini che compiono 65 anni possono vaccinarsi gratuitamente contro la patologia, ma l’iniziativa è scarsamente conosciuta 

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Ogni anno, la polmonite causa in Italia la morte di 11.000 persone. Consiste nell’infiammazione degli alveoli polmonari e rende difficoltosa la respirazione. I suoi sintomi sono fiato corto, dolore al petto, febbre alta e tosse. Colpisce soprattutto la fascia più anziana della popolazione. Inoltre, rappresenta la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi occidentali, nonché, secondo quanto riportato dal ministero della Salute, la principale causa di morte infantile nel mondo.
Dallo scorso anno, in Italia, tutte le persone che compiono 65 anni possono vaccinarsi gratuitamente contro il batterio Pneumococco. Tuttavia l’iniziativa è poco conosciuta e finora solo un numero ridotto di anziani ne ha approfittato.

Le possibili complicazioni

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, circa un quarto dei pazienti con polmonite ricoverati in ospedale sviluppa delle complicazioni cardiache, portando così al 60% la mortalità a breve termine. Anche il rischio di meningite e sepsi non può essere sottovalutato. "Inoltre, anche una volta superata la fase acuta della malattia, le conseguenze possono continuare con una tendenza a sviluppare dispnea, o respirazione difficoltosa", spiega Michele Conversano presidente di ‘HappyAgeing, Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo’ e della Società Italiana di Igiene. "La maggior parte degli italiani ignora questi rischi e non è consapevole del fatto che possono essere evitati".

Il consiglio di Michele Conversano

La tipologia più comune di polmonite è di origine batterica ed è causata da Streptococcus pneumoniae (più noto come Pneumococco). Il vaccino, disponibile gratuitamente dallo scorso anno in Italia per tutte le persone che compiono 65 anni, consente di proteggere da questa variante della patologia. "Basta effettuarlo una volta per esser protetti tutta la vita e può essere fatto contestualmente o meno a quello antinfluenzale - chiarisce Michele Conversano -. Un motivo in più per vaccinarsi è che proprio lo pneumococco è un batterio che ha sviluppato particolare resistenza agli antibiotici. Quindi la terapia può essere molto lunga e complessa", conclude.