Polmonite e polmonite bilaterale: cosa sono, quali i sintomi e le differenze

Salute e Benessere
Un paziente affetto da polmonite (Archivio Getty)
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Si tratta di un’infiammazione agli alveoli ed è la principale causa di morte infantile al mondo. Può essere prevenuta con le giuste norme igieniche e con stili di vita corretti. Esistono anche vaccini che proteggono però soltanto da alcuni dei microrganismi patogeni

La polmonite è un’infiammazione della parte terminale dei polmoni, gli alveoli polmonari: piccoli palloncini elastici che estraggono dall’aria l’ossigeno e cedono l’anidride carbonica, che è il prodotto di "scarto" dell’attività cellulare. La patologia, come spiega il ministero della Salute, "rende difficile lo scambio gassoso e quindi la respirazione". I sintomi più comuni che caratterizzano la malattia sono tosse e difficoltà a respirare. Sempre in base a quanto riportato dal Ministero, la polmonite è la principale causa di morte infantile nel mondo: si stima che uccida più di Aids, malaria e tubercolosi insieme.

Vari tipi di polmoniti e le cause

Le cause della polmonite possono essere di diversa natura anche se quella più comune è un’infezione che nella maggior parte dei casi è di origine batterica. Nello specifico, si tratta dello Streptococcus pneumoniae che porta a una polmonite spesso definita "pneumococcica". Oltre allo Streptococcus pneumoniae, ci sono altri batteri potenzialmente responsabili dell’infezione come l’Haemophilus influenzae, lo Staphylococcus aureus, il Mycoplasma pneumoniae, e altri. Più rare di quelle batteriche ma comunque frequenti, specie nei bambini, sono le polmoniti virali i cui agenti patogeni più comuni sono il virus respiratorio sinciziale e, a volte, i virus influenzali di tipo A e B. Un altro tipo di polmonite è quella causata da infezione di funghi patogeni: sono molto rare e colpiscono quasi esclusivamente le persone con un sistema immunitario compromesso. Altrettanto rare sono le polmoniti ab ingestis, ovvero quelle causate dall’aspirazione nelle prime vie respiratorie e poi nei polmoni di sostanze estranee che possono essere solide, liquide o gassose. Si tratta di una forma frequente nelle persone con difficoltà di deglutizione, come i soggetti affetti da alcune malattie neurologiche come sclerosi multipla o quelli che hanno subito un ictus cerebrale.

Sintomi e complicanze

Secondo il ministero della Salute, "la polmonite grave può insorgere velocemente, con sintomi che compaiono nell’arco di 24-48 ore o manifestarsi più lentamente anche in diversi giorni". L'infezione è caratterizzata una sintomatologia spesso comune ad altre simili come la bronchite. L'indizio più frequente è la tosse, spesso accompagnata da catarro. Nelle forme più gravi possono verificarsi anche difficoltà di respirazione o dispnea ovvero un aumento della frequenza del respiro, a volte anche a riposo. Inoltre, la polmonite è quasi sempre accompagnata da febbre, con brividi e sudorazione e accelerazione del battito cardiaco. Tra i pazienti affetti, sono meno comuni altri sintomi quali l’emottisi (l’emissione di sangue dalle vie respiratorie), mal di testa, nausea, dolori articolari e muscolari, ma anche confusione, specie negli anziani.

Complicanze

Tra le complicanze della polmonite, che possono diventare piuttosto serie e mettere a rischio la vita del paziente, la più comune è la pleurite, un’infiammazione della pleura, cioè la membrana che separa i polmoni dal torace. A questa, spesso si aggiunge anche un versamento pleurico, ovvero l’aumento del liquido contenuto nello spazio tra polmoni e torace che può comprimere il polmone rendendo difficile la respirazione. Altra complicazione può essere l’epinema, cioè la diffusione dell’infezione al liquido ed al cavo pleurico. In questo caso è necessario un intervento chirurgico attraverso drenaggi o soluzioni più invasive. Infine, più raro ma comunque presente tra le complicazioni, c’è l’ascesso polmonare: una "sacca" di pus che si forma nei polmoni.

Diagnosi e terapie

È il medico di base, il più delle volte, a diagnosticare la polmonite in base ai sintomi e all’anamnesi forniti dal paziente. Tuttavia, nei casi dubbi è consigliato il ricorso a indagini strumentali o di laboratorio. Per quanto riguarda le terapie, le indicazioni del Ministero suggeriscono che "nella maggior parte dei casi la polmonite può essere curata a casa con una terapia antibiotica prescritta dal proprio medico, accompagnata dal riposo e dall’assunzione di liquidi". Soltanto nei casi più gravi o di pazienti particolarmente sensibili come anziani, bambini o persone già affette da altre patologie, "può essere necessario ricorrere al ricovero in ospedale, dove è possibile effettuare trattamenti mirati e monitorare costantemente il paziente. Il trattamento ospedaliero, esattamente come quello domestico, mira soprattutto a contrastare l’infezione attraverso l’uso di antibiotici. Inoltre, essendo più serie le condizioni del paziente, si avvale anche dell’ossigenoterapia per favorire la respirazione e se necessario dell’idratazione endovena".

Prevenzione

Come per ogni tipo di infezione, virale o batterica, anche nella polmonite è importante il fattore prevenzione. Nonostante azzerare il rischio di contrarre la polmonite sia pressoché impossibile, visto che le cause che possono provocarla tantissime, vi sono diversi modi di ridurre il contagio tra le persone ammalate e quelle sane mediante semplici misure di igiene come: coprirsi la bocca o il naso quando si starnutisce o si tossisce, buttare subito i fazzoletti di carta usati e lavare le mani regolarmente. Inoltre, come suggerisce il ministero della Salute, "è possibile prevenire la complicanza polmonitica dell’influenza mediante la vaccinazione antinfluenzale. Le polmoniti da Streptococcus pneumoniae possono essere prevenute con la vaccinazione antipneumococcica". Anche lo stile di vita può aiutare a prevenire la polmonite: il fumo facilita le infezioni dell’apparato respiratorio mentre l’uso eccessivo e prolungato di alcool indebolisce la capacità del sistema immunitario di proteggerli dalle infezioni. Per questo motivo, l’astensione dal fumo e dal consumo eccessivo di alcol rappresentano misure sicure per proteggersi dalla polmonite.

La polmonite bilaterale

 

La polmonite si dice bilaterale (o doppia), quando l’infiammazione interessa entrambi i polmoni. Anche in questo caso, la malattia si manifesta con sintomi tipici come febbre, tosse, mancanza di fiato, brividi, stanchezza e malessere generale. Più raramente è accompagnata da espettorato con sangue. La probabilità di sviluppare l’infezione è maggiore tra chi soffre di malattie croniche (come il diabete) o patologie cardio-respiratorie. Altre categorie a rischio sono i fumatori, gli anziani, i bambini e i pazienti immunodepressi.

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