Zia Maria è diventata una PANK

Salute e Benessere

Virginia Di Marco

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Madri e Figli

Un tempo le chiamavano derisoriamente "zitelle", oggi grandi aziende le corteggiano. Ecco le professional-aunt-no kids.

In principio era “la zia Maria”. La sorella nubile e senza figli di mamma o papà che, al tempo, veniva chiamata anche “la zia zitella”.

Oggi quella zia Maria lì non esiste praticamente più. Al suo posto stanno emergendo con forza sempre maggiore le PANK.

Chi sono le PANK?

Letteralmente, si tratta di un acronimo per “professional-aunt-no kid”.

Donne in carriera, senza figli, zie per genetica o per affinità elettiva. La prima a coniare questo acronimo è stata l’autrice e giornalista americana Melanie Notkin.

Tra i suoi libri c’è anche il best seller Savvy Auntie: The Ultimate Guide for Cool Aunts, Great-Aunts, Godmothers and All Women Who Love Kids (2011).

Una guida per tutte quelle zie, prozie, madrine e in generale donne senza figli che ambiscono a essere “ziette esperte”.

Nel suo sito, Notkin si definisce leader di una tribù, che è anche un segmento demografico a cui iniziano a mirare in modo sempre più preciso i responsabili marketing delle aziende.

Del resto, i numeri parlano chiaro. Almeno quelli internazionali, perché in Italia il concetto di PANK si sta affacciando solo adesso. Se però ci rifacciamo alle statistiche fornite da Notkin, che analizza il mercato americano, in un anno le zie professioniste spendono circa 9 miliardi di dollari in giocattoli e regali per i bambini.

Più in dettaglio, le PANK che sono state intervistate per lo studio The Power of the PANK hanno dichiarato di spendere in media 387 dollari all’anno per ogni nipote, con il 76% che ne ha spesi più di 500. Negli States, una donna su 5 è una PANK - un volume di popolazione comparabile a quella degli afroamericani adulti.

Altri segni particolari delle PANK

In media hanno 36 anni, non sono mai state sposate, apprezzano le attività domestiche e guadagnano circa 50mila dollari l’anno.

Aziende come Fisher-Price e Mattel hanno fiutato l’affare e hanno strutturato le loro campagne di marketing in modo da includere anche questi segmento sociale, mentre già nel 2014 The International Business Time indicava i “viaggi PANK” (le zie che viaggiano da sole con i nipoti) una delle tendenze top del settore viaggi..

Ma viaggi e giocattoli non bastano per essere una PANK.

Il 32% delle PANK sostiene anche l’educazione dei nipoti con consigli e aiuto pratico (non economico, in questo caso). Il 36% funge da “consulente di stile” fornendo opinioni su abiti e look.

PANK: oltre al marketing, c’è di più.

Un proverbio africano dice che serve un interno villaggio per crescere un bambino.

Le PANK sono membri di famiglie allargate 2.0.

Sono donne che amano profondamente bambini che non sono loro figli. Alcune hanno desiderato gravidanze che non sono mai arrivate; altre non ne hanno mai volute.

Dare importanza in termini di business alle PANK significa (anche) riconoscere che le donne senza figli hanno un ruolo sociale importante.

Se pensate che alla soglia del 2019 questo sia scontato, beh… Fatevi una chiacchierata con qualche vostra amica, tra i 30 e i 40 anni, che non ha figli.

Vi racconterà la pressione sociale che vive ogni giorno, i commenti fuori luogo, le domande inopportune, le occhiate indelicate.

E alla fine, anche voi, come me, direte: «Lunga vita alle PANK!».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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