Malattie reumatiche, metà delle donne affette teme la gravidanza

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Secondo un’indagine quasi il 50% di chi soffre delle patologie rinuncerebbe ad avere un figlio per paura che quest’ultimo erediti la condizione o sia danneggiato dalle terapie

Le malattie reumatiche comprendono una lunga lista di disturbi che vanno a incidere sull’apparato locomotore. Si tratta di condizioni piuttosto differenziate, ma accomunate da alcuni specifici tratti: individuare la giusta terapia spesso non è semplice, perlopiù a causa della mancanza di misure di prevenzione, e la presenza di queste patologie porta molte donne a rinunciare al proprio desiderio di avere figli. Lo rivela un’indagine presentata durante il convegno ‘La salute della donna con malattie reumatiche croniche in età fertile. Il valore della medicina di genere’. L’evento è stato organizzato da HPS-AboutPharma e Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere (Onda).

Malattie reumatiche più presenti nelle donne

Non soltanto ossa, articolazioni e tendini. Le malattie reumatiche possono riguardare anche i tessuti e gli organi, come ad esempio cuore o reni, causando dolori e seri problemi nei movimenti. Il termine ‘reumatismo’ appare oggi obsoleto, specie per l’idea che collega queste condizioni alla vecchiaia. In realtà, secondo quanto affermato da Francesca Merzagora, presidente di Onda, le malattie reumatiche “prediligono le donne e si manifestano per lo più in età giovane, condizionando il sogno di essere mamme”. L’artrite reumatoide, l’osteoporosi e l’artrite psoriasica sono soltanto alcune di queste patologie, di cui soffrono circa cinque milioni di italiani e che possono portare a complicanze se non curate correttamente.

Gravidanza tabù per donne affette

L’indagine presentata al convegno ha preso in considerazione 398 donne con un’età compresa tra i 18 e i 55 anni che soffrono di malattie reumatiche. Secondo i dati ottenuti, circa il 50% dei soggetti considera la gravidanza un tabù, sia per paura che i farmaci necessari per la terapia possano nuocere al bambino (nel 32% dei casi), sia per il timore che il figlio erediti la patologia (16%). Tuttavia Angela Tincani della Società Italiana di Reumatologia (Sir) sostiene che, se programmata “in un periodo di remissione stabile”, la gravidanza può terminare positivamente anche per chi affetto da malattie reumatiche. Secondo molti esperti, l’istituzione di centri di riferimento per le donne in stato interessante che soffrono di queste condizioni rappresenterebbe un importante passo avanti.

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