Il farmaco inibisce la proteina che causa la malattia. Nel 40% dei casi i pazienti hanno mostrato miglioramenti pari al 90% ma può essere prescritto solo a chi ne soffre gravemente
È arrivato anche in Italia un nuovo farmaco per il trattamento della psoriasi nella forma “da moderata a grave” che, rispetto agli altri farmaci, ha un’azione più rapida, consistente e duratura fin dalla prima assunzione. Si tratta del Guselkumab, il primo trattamento biologico che inibisce l’Interleuchina 23 (IL-23) e spegne l’infiammazione.
In due mesi miglioramenti del 90%
La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle, solitamente cronica e recidivante, che, se non trattata, può avere un grave impatto sulla qualità della vita di chi ne soffre. Nel mondo ne sono affette circa 125 milioni di persone, circa un milione in Italia.
Il Guselkumab ha dimostrato di essere efficace già dopo i primi due mesi di trattamento. In questo arco di tempo, il 40% dei pazienti ha raggiunto un miglioramento pari o maggiore del 90% misurato in base all’estensione delle lesioni e la loro gravità, insieme ad altri segni clinici.
Antonio Costanzo, responsabile della Dermatologia all'Istituto Humanitas di Milano, spiega cos’è l’Il-23 e come funziona il farmaco: “L'IL-23 è una proteina del sistema immunitario, stimolatrice della produzione di altre interleukine, come la IL-17, responsabile più diretta delle placche psorisiache. Guselkumab quindi, inibendo IL-23, inibisce a cascata altri regolatori dell’infiammazione".
Un effetto duraturo
Costanzo sottolinea che l’efficacia del farmaco continua anche a distanza di anni: “Queste elevate percentuali di risposta clinica si sono mantenute anche dopo tre anni nell'82,8% dei pazienti. Ma si è visto che anche interrompendo la cura la sua efficacia si mantiene a lungo: la psoriasi torna, ma molto lentamente: ci sono pazienti che hanno una recidiva tra la 24° e la 48° settimana, ma il 36% non ha un ritorno delle placche anche a un anno dalla sospensione della terapia. Per questo si pensa che in alcune persone il farmaco possa riuscire a modificare la malattia e si possa sperare un domani di parlare di guarigione”.
Il Guselkumab viene iniettato ai paziente sotto la cute all’inizio della cura, per poi proseguire con una seconda puntura dopo un mese e infine continua con un’iniezione ogni otto settimane. L’Agenzia Italiana del Farmaco permette la sua assunzione solo dietro prescrizione di uno specialista e solo nei casi di pazienti che soffrono di psoriasi da moderata a grave.