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In Italia 300 mila casi di asma grave: un soggetto su tre è under 14

Salute e Benessere
Molti casi di asma sono causati da allergie (Getty Images)

Il problema respiratorio riguarda sempre più giovani; secondo gli esperti è necessario agire in modo migliore sulla prevenzione, promuovendo stili di vita corretti 

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L’incidenza dell’asma in Italia è in crescita, e riguarda sempre più i giovani. Ben 300.000 persone soffrono infatti della forma più grave della patologia, e una su tre avrebbe un’età inferiore ai 14 anni. Sono questi i dati comunicati in apertura del Congresso Nazionale a Roma dall’Associazione Allergologi Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (Aaiito). Gli esperti hanno evidenziato che i soggetti colpiti da asma grave consumano circa l’80% delle risorse destinate dal settore sanitario alla cura di chi è affetto dal problema respiratorio. La prevenzione sembra essere il fronte su cui agire, dando i giusti consigli su un corretto stile di vita.

Asma condiziona la qualità della vita

In Italia la cosiddetta popolazione asmatica è formata da circa 2,6 milioni di persone. Ogni anno, a giugno, l’Organizzazione Mondiale della Sanità organizza una settimana di visite gratuite al fine di contrastare la crescente diffusione del problema. È infatti ormai noto come l’asma, se non trattato in maniera corretta, possa influire in maniera negativa sulla qualità della vita dei soggetti, condizionando attività quotidiane come lo studio, il lavoro o l’attività fisica. La patologia è in molti casi causata da una o più allergie, il che evidenzia come le persone non siano spesso consapevoli dei motivi che possono portare all’asma.

Il paradosso dell’asma in Italia

Prendendo in considerazione la popolazione complessiva di asmatici, circa il 10% contrae il problema nella sua forma più grave. Di questa fetta, una persona su tre è al di sotto dei 14 anni, uno scenario che preoccupa gli esperti del settore. “I dati relativi ai pazienti affetti da asma grave nel nostro Paese sembrano paradossali se si considerano le accresciute conoscenze recenti sulla eziopatogenesi dell’asma e sulla disponibilità di trattamenti”, spiega Antonino Musarra, presidente Aaiito. Secondo l’allergologo, il piano su cui lavorare maggiormente è quello relativo alla prevenzione, aiutando le persone a capire quali stili di vita aumentino la possibilità di sviluppare il problema: tra questi, sedentarietà, esposizione al fumo di sigaretta, e un eccessivo peso corporeo.