L’assunzione di aspirina non riduce il rischio di malattie cardiache
Salute e BenessereUno studio della durata di sette anni, condotto dalla Monash University di Melbourne, ha dimostrato la non veridicità di questa credenza popolare
Tra le persone anziane in salute esiste l’abitudine ad assumere regolarmente una bassa dose di aspirina, nella speranza che il farmaco contribuisca a ridurre il rischio di attacchi cardiaci, ictus e altri disturbi del cuore. Uno studio, condotto dalla Monash University di Melbourne (Australia), in collaborazione con il Berman Centre of Outcomes and Clinical Research negli Stati Uniti, ha dimostrato, però, che si tratterebbe di un falso mito.
Uno studio lungo sette anni
“Abbiamo scoperto che l’aspirina non è efficace nella prevenzione delle patologie cardiache”, dichiara Anne Murray, geriatra ed epidemiologa presso l’Hennepin Healthcare di Minneapolis, che ha contribuito alla ricerca.
Lo studio, della durata di sette anni, ha coinvolto un totale di 19.114 partecipanti di età pari o superiore a 70 anni, 16.703 residenti in Australia e 2.411 negli Stati Uniti. Sono state escluse dall’indagine le persone che assumono l’aspirina per ragioni mediche o che hanno già subito in passato un arresto cardiaco o un ictus. Tutti i risultati sono stati pubblicati sulla rivista specializzata New England Journal of Medicine.
Effetti collaterali
Alcuni partecipanti allo studio hanno assunto 100 grammi di aspirina ogni giorno per cinque anni, mentre altri hanno preso regolarmente un placebo per lo stesso periodo di tempo. I medici hanno monitorato con attenzione le loro condizioni di salute e hanno scoperto che tra i membri del primo gruppo c’era una frequenza maggiore (3,8%) di gravi casi di sanguinamento interno rispetto a quelli del secondo (2,8%).
Secondo John McNeal, il ricercatore che ha coordinato l’intero studio, negli individui anziani le emorragie interne si verificano spesso quando i vasi sanguigni sono più fragili. L’assunzione regolare di aspirina potrebbe incrementare il rischio che ciò accada.
“In base ai risultati che abbiamo ottenuto, possiamo affermare che l’aspirina non influisce in alcun modo sulla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari negli individui sani”, sostiene McNeal.
Il dottor Evan Hadley del National Institute on Aging dichiara che le persone anziane dovrebbero evitare di assumere regolarmente delle piccole dosi di aspirina. Anche Anne Murray è dello stesso parere e sostiene che i rischi supererebbero di gran lunga i benefici.