Il 2017 l’anno più deprimente dell’ultimo decennio. Lo dice uno studio
Salute e BenessereEseguendo un’analisi incrociata delle emozioni provate dagli intervistati, i ricercatori hanno ottenuto un ‘negative emotion index’ di trenta, il più alto mai registrato dall’inizio del progetto
Il 2017 è stato l’anno più deprimente dell’ultimo decennio. E’ quanto emerge dal ‘Gallup Global Emotions Report’, che ogni anno raccoglie informazioni riguardanti più di 150mila persone, distribuite in 145 paesi.
Nello specifico traccia i sentimenti e le emozioni dei partecipanti al test, ponendo loro delle semplici domande e analizzando le risposte.
Il 40% avverte ansia e preoccupazione
La popolazione manifesta rabbia, ansia, tristezza e preoccupazione. Esaminando le repliche degli intervistati, gli esperti hanno registrato che quasi il 40% degli individui sottoposti al test ha dichiarato di provare ansia e preoccupazione. Questo riscontro ha subito un aumento del 2%, rispetto al 2016. Una persona su cinque, invece, ha confessato di essere triste e 3 su 10 hanno lamentato dei dolori fisici. Entrambi questi dati sono aumentati, dall’anno precedente, dell’1%. L’unica emozione a essere rimasta stabile al 20% è la rabbia.
Il ‘negative emotion index’
L’Italia ha un tasso di negatività nella media. Compiendo un'analisi incrociata delle risposte al test, gli studiosi hanno ottenuto un ‘negative emotion index’ globale di trenta, il più alto mai registrato dall’inizio del progetto. Superiore di due punti rispetto a quello calcolato nel 2016 e di sette rispetto al 2007 (ventitré).
L’Italia, in particolare, ha registrato un tasso nella media, paragonabile a quello degli Usa e della Spagna. L’indice della penisola italiana è di gran lunga meno preoccupante rispetto a quello della Repubblica Centraficana. Quest’ultima, con un tasso pari a 60, è il paese che ha registrato la più alta percentuale di emozioni negative.
“È la prima volta che vediamo un aumento così marcato dell’indice, è ai livelli più alti che abbiamo mai potuto osservare”, commenta Julie Ray, l’autrice principale dello studio.
Il pessimismo risiede nel cervello
La culla del pessimismo e di tutte le emozioni negative è situata nel cervello, nella regione denominata ‘nucleo caudato’. L’area capace di inibire gli stimoli provenienti dalla corteccia. La scoperta si deve a un team di ricercatori della MIT (Massachusetts Institute of Technology).
Questo studio potrebbe stravolgere le tecniche mediche e psichiatriche impiegate nella risoluzione di tutte le patologie legate alla depressione e agli stati di ansia.