Gli esperti svelano i metodi più efficaci per gestire la rabbia

Salute e Benessere
Foto di archivio (Getty Images)
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Secondo quanto riportato dal The Guardian, per evitare gli scatti d’ira è importante interrogarsi sulla natura del sentimento, circondarsi di persone con cui potersi sfogare e riconoscere i segnali fisiologici che li anticipano 

Gestire la rabbia non è sempre facile. Chi ha meno autocontrollo tende talvolta a lasciarsi andare o a compiere gesti anche violenti. Per aiutare le persone più irascibili a risolvere il problema, è stata lanciata l’iniziativa “Take:90” che veicola un messaggio semplice e chiaro: contare fino a 90 secondi quando si prova un forte stress aiuta a evitare le esplosioni di rabbia. Il metodo si basa su una ricerca svolta da alcuni esperti del settore che evidenzia come le sensazioni d’ira spariscano dal cervello dopo circa un minuto e mezzo.
Mike Fisher, il direttore della British Association of Anger Management, non è d'accordo con questa iniziativa. “Lavoro a stretto contatto con persone estremamente arrabbiate. Quando si arriva a certi livelli, contare fino a 90 non serve a nulla”, ha affermato in un'intervista rilasciata al The Guardian.
Anche per il professore di studi psicoterapeutici presso l’Università Goldsmiths di Londra Windy Dryden l’utilità dell’iniziativa “Take:90” è discutibile. “Può funzionare per alcune persone, ma altre passeranno i 90 secondi a pensare a quel che le ha fatte arrabbiare e alla fine del conteggio saranno ancora più infuriate”.

È importante comprendere la natura della rabbia

Per ovviare a questo problema, Dryden e Fisher hanno individuato una serie di consigli utili basati su un programma di gestione della rabbia. Secondo il docente, la domanda fondamentale da porsi quando si è in preda all’ira è “cosa mi rende arrabbiato?”
“Se non si accettano le proprie responsabilità per la rabbia che si prova e si continua a pensare che sia tutta colpa delle altre persone, non si riuscirà mai a risolvere il problema”, sostiene il terapeuta. “È come arrampicarsi su una collina con una pietra attaccata alla gamba.”
Il consiglio di Fisher consiste, invece, nel trovare almeno otto persone fidate con cui potersi sfogare nel momento in cui si sente montare la rabbia.
“Il supporto degli altri è fondamentale per gestire l’ira. Attenzione, però: bisogna riuscire a trovare qualcuno in grado di far ragionare e sbollire le persone, non un complice che cerchi in tutti i modi di giustificare la loro rabbia”.

Segnali fisiologici

Un ultimo consiglio arriva da Milee Brambelby, esperta in mediazione sul luogo di lavoro. Per trasformare i potenziali litigi in discussioni costruttive, è necessario imparare a riconoscere i segnali fisiologici che anticipano le esplosioni di rabbia. Ne esistono di vari tipi. Alcune persone, per esempio, contraggono la mascella, mentre ad altre iniziano a sudare i palmi delle mani. Una volta capito come riconoscere questi segnali è possibile controllarsi meglio e imparare a riflettere sulla natura della rabbia prima di cedere alla tentazione di urlare o picchiare il pugno sul tavolo. 

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