Nuovo esame del sangue migliora diagnosi su rischi cardiaci

Salute e Benessere
Foto di archivio (Getty Images)
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In Australia è stato elaborato dai ricercatori un nuovo test in grado di prevedere con più attendibilità il secondo infarto. Si basa sui biomarker dei lipidi del plasma 

Una semplice analisi del sangue che rileva la presenza di altri lipidi oltre al colesterolo potrebbe prevedere in modo efficiente il secondo attacco cardiaco. I ricercatori della sezione di metabolomica del Baker Heart and Diabetes Institute di Melbourne hanno identificato i biomarker dei lipidi del plasma, i grassi nel sangue. Usando i marcatori si riescono a individuare con più precisione i tradizionali fattori di rischio legati a malattie cardiache e ictus. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista JCI Insight e mostra una diagnosi più attendibile del 19% in confronto agli attuali test.

Analizzati 10 mila campioni di sangue

I ricercatori hanno elaborato il nuovo esame dopo aver esaminato 10 mila campioni di sangue, utilizzati per identificare i marcatori biologici determinanti per il riconoscimento dei fattori di rischio. I livelli dei lipidi sono diversi in chi ha avuto un attacco cardiaco: analizzando le loro quantità i medici possono prevedere quale sia la probabilità di un altro infarto. Il team di ricerca è riuscito a identificare i biomarker dei lipidi del plasma, individuando quali di loro alzano i rischi. Sono stati misurati i livelli di 342 lipidi in quasi 6000 persone, poi sono state monitorare le condizioni degli individui negli otto anni successivi. Calcolando quante persone hanno avuto attacchi di cuore e il tasso di mortalità, è stato stabilito quali grassi aiutino a effettuare un calcolo delle probabilità più attendibile. Lo studio mostra una diagnosi del 19% più accurata rispetto alle attuali analisi del sangue.

Sperimentazioni cliniche in Australia

Per ora può essere effettuato soltanto su chi ha già avuto un infarto. Il nuovo metodo sarà sperimentato in Australia nei prossimi 2-3 anni con studi clinici. Il prossimo step, spiega Peter Meikle, capo del laboratorio di metabolomica, sarà “sviluppare un esame valevole anche per le persone sane. I test di biomarker possono rappresentare un'importante nuova area per la medicina”. Una volta che le sperimentazioni cliniche saranno concluse, secondo Meikle, “sarà possibile aggiungere marcatori per il test anche per predire il diabete e, potenzialmente, anche l’Alzheimer”. 

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