Demenze: 729 centri in Italia, solo il 14% al Sud

Salute e Benessere
In Italia si stima ci siano circa un milione di persone colpite da demenza (foto: archivio Getty Images)
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I dati dell'Iss aggiornati a settembre 2017: domina il Nord con il 51% delle strutture segnalate, 35% al Centro

In Italia, complessivamente, le Strutture Residenziali (SR) pubbliche o convenzionate censite per la cura e l’assistenza delle demenze sono 729. Queste sono distribuite sul nostro territorio con una prevalenza al Nord (51%), seguito dal Centro (35%) per poi arrivare al Sud e le Isole con il 14%. I dati sono aggiornati al 15 settembre 2017. Il dato emerge dall'Osservatorio Demenze, che sarà presentato il 23 novembre all'Istituto Superiore di Sanità nel corso dell'undicesimo convegno dal titolo “Il Contributo dei Centri per i disturbi cognitivi e le Demenze nella gestione integrata dei pazienti”.

Le strutture in Italia

La forbice tra Nord e Sud, per quanto riguarda l’erogazione di servizi per la cura e l’assistenza delle demenze, resterebbe ampia. Al Nord, infatti, sono presenti il 51% delle strutture segnalate, al Centro il 35%, mentre al Sud e sulle Isole il 14%. L’analisi delle caratteristiche delle Strutture Residenziali adibite a questi servizi sanitari indica che il 48% sono private convenzionate/a contratto, il 49% ha nuclei dedicati alle demenze mentre nel 44% dei casi le persone con demenza usufruiscono di posti letto in stanze con persone affette da altre patologie. In Italia si stima circa un milione di persone colpite da demenza e tre milioni di familiari che vivono con loro. “L’aumento dell’età media - afferma Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità - non ci permette di sottovalutare questa che è una sfida per la sanità del futuro sulla quale si giocano anche temi economici, sociali e di grande rilevanza etica”.

Una priorità della sanità pubblica

Secondo le stime del World Alzheimer Report, al 2015, sono state rilevate 46 milioni di persone con una diagnosi di demenza in tutto il mondo. Questo numero sarebbe destinato a salire a 131,5 milioni al 2050. Il maggior incremento è previsto nei paesi in via di sviluppo dove mancano risorse economiche e gli strumenti per poter far fronte a questo tipo di patologie da un punto di vista diagnostico e terapeutico. Le demenze rappresentano quindi una priorità per quanto riguarda la sanità pubblica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità, a maggio del 2017, ha presentato il “Piano Mondiale delle Demenze”. Dal 2014 l’Italia si è dotata del Piano Nazionale Demenze (PND) che ha ridefinito le Unità di Valutazione Alzheimer (UVA) come "Centri per Disturbi Cognitivi e Demenze (CDCD)", sottolineando la necessità di organizzarli insieme agli altri Servizi sanitari e socio-sanitari, con l’obiettivo di realizzare una gestione integrata e percorsi assistenziali dedicati.

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