"Cento città contro il dolore": ne soffrono 13 milioni di italiani
Salute e BenessereLa gran parte delle sindromi dolorose è curabile: è questo il messaggio che la Fondazione Isal vuole lanciare con la manifestazione che il 7 ottobre coinvolge 140 città, 170 postazioni, 200 medici e 3.000 volontari
Nel mondo occidentale sono 200 milioni le persone che soffrono di dolore cronico persistente. In Italia sono 13 milioni, dei quali 4 milioni non hanno accesso a cure adeguate. Per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema, la Fondazione Isal dà vita alla nona edizione dell'iniziativa "Cento città contro il dolore", un evento che coinvolge nella giornata di sabato 7 ottobre 140 città, in cui verranno installate 170 postazioni con la presenza di 200 medici e 3.000 volontari.
L'iniziativa
La manifestazione mira a promuovere l'accesso alla conoscenza degli strumenti esistenti per sconfiggere e trattare il dolore cronico. Infatti, come riporta la Fondazione Isal, quasi il 90% delle sindromi dolorose è curabile: con trattamenti specifici e adeguati, che prendono in considerazione farmaci, pratiche infiltrative e impianti di dispositivi per la neurostimolazione, la quasi totalità delle persone colpite da questa problematica può migliorare nettamente la qualità della propria vita e delle persone che gli stanno attorno. Attraverso le postazioni allestite in tutta Italia, il personale medico reclutato per l'iniziativa promuoverà anche l'informazione sugli oltre 200 Centri di terapia del dolore attivati dal Sistema Sanitario Nazionale. "Ancora oggi, a distanza di 7 anni dalla promulgazione della legge 38/10, sappiamo che solo un cittadino su tre è a conoscenza dei centri specialistici dedicati alla cura del dolore - ha sottolineato il professor William Raffaeli, presidente della Fondazione Isal - persone con dolore grave e disabilitante, in cerca da anni di una cura adeguata, ignorano la presenza in ogni città italiana degli esperti in materia".
Cos'è il dolore cronico
"Cento città contro il Dolore" è dedicato a coloro che soffrono di dolori reiterati e persistenti. Secondo la definizione riportata dalla Fondazione Isal, si tratta di un "dolore che si protrae oltre i tempi normali di guarigione di una lesione o di un’infiammazione, abitualmente 3-6 mesi, e che perdura per anni". È stato riconosciuto come una vera e propria patologia, a causa delle conseguenze invalidanti che si ripercuotono sulla vita di chi ne soffre dal punto di vista fisico, psichico e socio-relazionale. Il dolore cronico infatti può portare a compromettere numerose attività quotidiane, generando depressione, sfiducia e malessere. Si manifesta attraverso alcune problematiche come mal di schiena, cefalea, fibromialgia, emicrania, artrosi, nevralgia, ed endometriosi. Grazie al riconoscimento dello status di patologia, ottenuto attraverso la legge 38/2010, i cittadini possono ottenere cure adeguate per trattare il dolore cronico attraverso il Servizio Sanitario Nazionale.
I numeri
Secondo i dati riportati dal sito della Fondazione Isal, 80 milioni di persone in Europa sono colpite da questa sindrome. In Italia si parla del 26% della popolazione, circa 13 milioni di cittadini. Il 40% delle persone coinvolte non sa che il Sistema Sanitario Nazionale ha istituito i Centri di terapia del dolore per il trattamento. L'inadeguatezza delle cure ricercate e ricevute, a causa dell'ignoranza sul tema, costa ogni anno alle famiglie italiane oltre 4.500 euro, di cui 1.400 euro a carico del Sistema Sanitario Nazionale e 3.156 euro di costi indiretti, collegati a giornate lavorative perse.