Rischio listeria nel taleggio, cos’è e cosa può provocare sulla salute

Salute e Benessere
La listeria monocytogenes è un batterio presente nel suolo, nell'acqua e nella vegetazione (foto: archivio Getty Images)
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Tutte le caratteristiche di questo batterio: dai rischi legati all'infezione alle cure per limitarne gli effetti

Il caso del ritiro dai supermercati di alcuni lotti di Taleggio Dop a causa della possibile presenza della listeria monocytogenes, ha portato l'attenzione dei consumatori su questo batterio. Ecco di cosa si tratta, come si sviluppa e trasmette e quali sono i sintomi e gli eventuali trattamenti dell’infezione.

L'infezione da listeria

La listeriosi è un’infezione dovuta al batterio listeria monocytogenes e causata tipicamente dall’ingestione di cibo contaminato. Per questa ragione l’Istituto superiore della sanità (Iss) la classifica fra le tossinfezioni alimentari, ovvero le malattie trasmesse attraverso gli alimenti. Come riporta l’Iss, il primo caso di listeriosi su un uomo risale al 1929. L’infezione da listeria è piuttosto rara, ma può provocare gravi conseguenze cliniche e tassi di mortalità elevati, in particolare tra i soggetti più deboli come neonati, anziani, donne in gravidanza e adulti con carenze del sistema immunitario.

Il batterio

Il batterio che provoca la listeriosi è molto diffuso. Si trova nel suolo, nell’acqua, nella vegetazione e negli escrementi di molti animali. È in grado di contaminare qualunque livello della catena di produzione e consumo alimentare, sviluppandosi e riproducendosi a temperature comprese tra gli zero e 45 gradi. La sua capacità di persistere nell’ambiente lo rende in grado di sopravvivere in alimenti trasformati, conservati e refrigerati. Pesce, carne e verdure crude, latte non pastorizzato e latticini come formaggi molli e burro, cibi trasformati e preparati (pronti all’uso), insalate preconfezionate e panini sono tra i cibi più frequentemente associati alla listeriosi. Solo in casi più rari, l’infezione può essere dovuta al contatto diretto con animali, persone o ambienti contaminati.

Sintomi e prevenzione

I sintomi della listeriosi, che può svilupparsi anche con bassi livelli di carica batterica, consistono principalmente in una gastroenterite con febbre, che si manifesta nel giro di poche ore dall’ingestione del prodotto contaminato. Le donne in gravidanza evidenziano solitamente una forma simile all'influenza con febbre e altri sintomi non specifici. Il vero pericolo per questa categoria riguarda però le possibili conseguenze negative sul feto che arrivano fino ad aborto, parto prematuro o listeriosi congenita. Negli adulti che hanno carenze del sistema immunitario, l’infezione può causare poi meningiti, encefaliti e gravi setticemie. L’incubazione media è di tre settimane, ma in alcuni casi può prolungarsi fino a 70 giorni. Le manifestazioni cliniche della listeriosi sono trattabili con gli antibiotici ma, come scrive l’Istituto superiore della sanità, la strategia migliore consiste nella prevenzione che passa da basilari norme igieniche previste per tutte le intossicazioni alimentari: dal lavaggio di mani e posate, alla cottura accurata dei cibi, fino alla pulizia degli alimenti crudi.

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