Il contagio avviene tramite la puntura della zanzara femmina del genere Anopheles e mai per contatto interumano diretto. I sintomi potrebbero essere inizialmente confusi con l'influenza
Che cos’è
È tecnicamente una parassitosi, una malattia infettiva il cui vettore unico è la zanzara femmina del genere Anopheles. Presuppone quindi la frequentazione di luoghi abitati da questo tipo di insetto. Dei cinque plasmodi conosciuti, due, il falciparum e il vivax, si chiarisce sul sito dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sono quelli più pericolosi. Il primo è prevalente in Africa e il secondo nel resto del mondo.
Come si trasmette
I parassiti malarici vengono trasmessi all'uomo, che rappresenta l'unico serbatoio della malattia, attraverso la puntura delle zanzare Anopheles femmine, che si nutrono di sangue per portare a maturazione le uova. La malaria non si trasmette per contagio interumano diretto, ma soltanto attraverso le zanzare. La trasmissione della malaria può avvenire anche in seguito alla trasfusione di sangue o di globuli rossi provenienti da soggetti malarici. In Italia, esistono norme di legge che escludono dalla donazione persone che abbiano soggiornato in zone malariche e/o che abbiano effettuato chemioprofilassi antimalarica.
I sintomi
I sintomi della malaria si presentano dopo una settimana e fino a un mese dal contagio. È difficile intuirli nella fase iniziale possono sembrare una febbre influenzale, accompagnata da nausea, sudorazione, mal di testa, brividi e complicazioni gastrointestinali. Quando la parassitosi entra in maturazione i picchi di febbre salgono, si ingrossa la milza e il fegato. I cicli di febbre possono portare a complicazioni quali insufficienza renale ed edema polmonare. Nei casi più gravi, soprattutto nei bambini o in persone immunodepresse, può portare ad anemia, distress respiratorio o alla cosiddetta 'malaria cerebrale', come nel caso della bambina morta a Brescia, che provoca un rigonfiamento del cervello. Il collasso e la morte subentrano per i danni sugli organi a causa dell'accumulo delle cellule infettate.
Vaccini e trattamenti
Esistono farmaci antimalarici come la clorochina e il tradizionale chinino, le terapie ospedaliere di supporto con trasfusioni di liquidi e sangue. Attualmente è in sperimentazione un vaccino, il primo che ha dato risultati soddisfacenti, che dal prossimo anno verrà testato su larga scala in tre paesi africani, Malawi, Ghana e Kenya. Attualmente la prevenzione si fa nei paesi endemici con il controllo delle popolazioni di zanzare attraverso insetticidi e zanzariere trattate. Per i viaggiatori e le donne in gravidanza si fa invece un trattamento preventivo con farmaci antimalarici che protegge dal contagio. La terapia più efficace è una combinazione di farmaci a base di artemisina, anche se alcuni ceppi di parassiti stanno sviluppando resistenza.
In Italia
Come indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità in Italia la malattia è stata sconfitta. L'ultimo caso nel 2009 a Fondi, comune dell'Agro Pontino. L'istituto superiore di sanità conta tra il 2011-2015, 3.633 casi di malaria, in media 726 l'anno, di cui 89% con diagnosi confermata. La maggior parte dei casi si verificano fra gli uomini, il 70% e nella fascia di età 25-44 anni. Per i cittadini italiani il rischio è rappresentato dai viaggi nelle area maggior contagio: l'Italia importa in media 637 casi di malaria l'anno da paesi dove la malattia è endemica. Lo scrive uno studio pubblicato quest'anno da Lancet Infectious Diseases.
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