Vaccini, sì o no? Il "fact-checking" dell'Istituto superiore di sanità

Salute e Benessere
Tiene banco il dibattito sui vaccini, l'Istituto superiore di sanità fa chiarezza (Foto: Getty Images)
Vaccini-GettyImages

Mentre il Senato esamina il decreto sull'obbligo dei vaccini, il dibattito sul tema torna a infiammarsi dopo i recenti casi dei bimbi morti a causa di complicanze dovute al morbillo. L'Istituto superiore di sanità fa chiarezza sulle domande più ricorrenti

I vaccini causano l'autismo? Contengono sostanze tossiche? Sono sicuri? A tutte le domande più ricorrenti sui vaccini risponde l'Istituto superiore di sanità in un approfondito "fact checking", con l'obiettivo di fare chiarezza ai dubbi più ricorrenti. E anche per combattere con l'informazione scientifica il dilagare delle bufale in rete, sempre pericolose quando riguardano la salute delle persone.

I vaccini possono indebolire il sistema immunitario e portare alla comparsa di malattie autoimmuni?

NO: La nostra capacità di rispondere agli antigeni si sviluppa prima ancora della nascita e il sistema immunitario di un neonato è perfettamente capace di rispondere ogni giorno a migliaia di antigeni, molti di più di quelli contenuti nei vaccini.

I vaccini contengono sostanze tossiche e pericolose?

NO: Nessuno dei vaccini commercializzati in Europa contiene da diversi anni derivati del mercurio, di cui peraltro non è mai stata dimostrata la pericolosità nelle quantità e nelle forme contenute nei vaccini. Le quantità di formaldeide, alluminio e altre sostanze sono minime e tali da non causare alcun danno alla salute.

I vaccini causano l'autismo?

NO: Dai numerosi studi effettuati non emerge alcuna correlazione tra il vaccino Morbillo, Parotite e Rosolia (MPR) e l'autismo. Lo studio che riportava il legame è stato dimostrato fraudolento e l'autore è stato radiato dall'albo dei medici del Regno Unito.

Col decreto sull'obbligo aumentano i vaccini ai bimbi nel primo anno di vita?

NO: Il decreto non modifica il calendario vaccinale, le immunizzazioni e la scansione temporale restano le stesse. I genitori che negli anni passati hanno fatto fare ai figli sia quelle obbligatorie che le raccomandate al momento del loro ingresso a scuola li avevano protetti dalle 10 malattie previste dalla legge in discussione, e in alcune Regioni anche da altre, ad esempio lo pneumococco.

Esistono esami per predire effetti collaterali?

NO: Non esiste nessun test in grado di predire gli effetti collaterali dei vaccini.

La riduzione dei vaccini sta provocando il "ritorno" di alcune malattie?

: L'attuale riduzione delle coperture vaccinali ha provocato la recrudescenza di alcune malattie come il morbillo, e potrebbe portare al ritorno di patologie ormai assenti dal nostro Paese, come la polio o la difterite, ma non ancora debellate dal resto del mondo.

Il morbillo può causare gravi complicanze?

: Può anche danneggiare temporaneamente le difese immunitarie. Tutto ciò può essere prevenuto dal vaccino.

Ci sono prove sulla sicurezza dei vaccini?

: La sicurezza dei vaccini è documentata da milioni di dosi somministrate, dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati  sia prima dell'autorizzazione che dopo l'immissione in commercio di ogni vaccino. Gli effetti collaterali gravi da vaccino hanno una frequenza estremamente più bassa di quelli delle malattie da cui proteggono.

In Italia il virus del morbillo circola ancora?

: L'Italia è uno dei 14 Paesi dove il morbillo è ancora endemico ed è nella "top ten" dei Paesi che hanno segnalato più casi a livello mondiale da novembre 2016 ad aprile 2017. Dall'inizio del 2017 sono stati notificati oltre 3.500 casi, molte complicanze gravi inclusi casi di polmonite, 2 casi di encefalite e 2 decessi. Il 40% circa dei casi è stato ricoverato in ospedale, a conferma della gravità della malattia. Il 35% circa dei casi ha riportato almeno una complicanza.

La malattia impegna il sistema immunitario molto di più della vaccinazione?

: Inoltre nella composizione dei vaccini attuali gli antigeni presenti sono molti meno rispetto a quelli che venivano somministrati 30 anni fa.

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