Il mondo cammina poco, lo rivelano gli smartphone

Salute e Benessere
Camminare fa bene alla salute, riduce rischio obesità (Foto: LaPresse)
Pedoni-Roma-LaPresse

Nemmeno gli italiani sono campioni di camminate. Un maxi studio ha utilizzato dati rilevati dai telefonini per scattare una fotografia globale delle abitudini di movimento delle persone. Un quadro utile per combattere la piaga dell'obesità

Misurare il livello collettivo di movimento a piedi di un popolo è possibile: lo hanno fatto dei ricercatori dell'Università di Stanford che hanno usato tecnologia e dati degli smartphone per monitorare l'attività di oltre 700 mila persone di oltre 100 Paesi di tutto il mondo, Italia compresa. Dallo studio è emerso che la media giornaliera mondiale è di 5 mila passi, con l'Italia che si colloca appena sopra. Lontani dalla media di 10 mila comunemente indicata dagli esperti come l'ideale per stare in salute e che un recente studio ha alzato addirittura a 15 mila. I risultati, spiegano i ricercatori, aiuteranno a capire come e dove concentrare gli sforzi per prevenire obesità e altri problemi per la salute, considerando che nel mondo ogni anno muoiono più di 5 milioni di persone per cause legate alla sedentarietà.

Maxi studio

Pubblicato su Nature, lo studio ha utilizzato dati raccolti in modo anonimo tramite smartphone sulle abitudini di movimento di 717.000 uomini e donne di 111 Paesi per un periodo di 95 giorni. Si tratta di uno studio "mille volte maggiore di ogni altra ricerca precedente sul movimento umano", spiega Scott Delp, direttore del Mobilize Center dell'ateneo californiano e autore principale dello studio. In più "riesce a seguire l'attività delle persone nella loro vita di tutti i giorni in tempo reale, mentre gli altri studi si basano di solito sull'attività riferita dai partecipanti". A fronte di una media globale di 5 mila passi giornalieri, gli italiani, circa 5 mila che hanno partecipato allo studio, compiono in media 5.296 passi ogni giorno. I "camminatori" più assidui sono risultati gli abitanti di Hong Kong, vicini a 7 mila. Le Filippine, con poco più di 4 mila, hanno invece l'ultimo posto in classifica.

Disuguaglianze

C'è però un altro parametro che gli scienziati prendono come spia dell'inclinazione all'obesità di un popolo: le disuguaglianze nel movimento. Messico e Stati Uniti ad esempio hanno la stessa media di passi compiuti al giorno, ma negli Usa c'è una maggiore diversità di livelli di attività, che si riflette anche in una maggiore prevalenza di obesità. Più in generale, gli scienziati hanno osservato che nei Paesi con minor gap di movimento tra i cittadini si registrano anche i livelli di obesità minori. Al contrario, nelle popolazioni in cui si riscontrano forti differenze di movimento tra le persone, quindi dove ci sono persone che camminano molto e altre inattive, c'è anche una maggior quantità di obesi. Insomma, più sono uniformi le abitudini di movimento dei cittadini, più lo spettro dell'obesità si allontana. Gli individui dei cinque Paesi con le disuguaglianze più forti (Arabia Saudita, Australia, Canada, Egitto e Stati Uniti) sono tre volte più inclini a diventare obesi rispetto alle persone dei cinque Paesi con le disuguaglianze di movimento minori (Hong Kong, Cina, Svezia, Corea del Sud, Repubblica Ceca). L'Italia su 46 Paesi si colloca al 26/mo posto con un indice di disuguaglianza pari a 27,5 (Hong Kong ha 22,2 e l'Arabia Saudita 32,5).

Smartphone contapassi

Prezioso alleato per le rilevazioni del movimento giornaliero delle persone si è rivelato il telefonino, ormai onnipresente in tasca o in borsa. Nei Paesi sviluppati lo possiede il 70% degli adulti, mentre in quelli emergenti la metà. Gli smartphone integrano minuscoli sensori, gli accelerometri, che automaticamente registrano, in modo piuttosto accurato, i passi che si fanno. I dati raccolti per lo studio, in forma anonima, arrivano tramite l'applicazione Azumio Argus che sfrutta appunto i dati raccolti con l'accelerometro.

Città "da camminare"

A incidere sui passi giornalieri anche la conformazione della città in cui si vive, se il modo in cui è progettata facilita, invoglia o meno a camminare. L'indice di "pedonabilità" delle città è stato costruito dagli esperti solo per alcune città Usa, ma ha rivelato che più era alto e minori erano le differenze di attività dei suoi abitanti.

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