Censis: "Un italiano su quattro è a rischio obesità"

Salute e Benessere
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I dati emergono da una ricerca del Centro Studi Investimenti Sociali, che sarà presentata l'8 maggio a Milano. I ricercatori puntano l'attenzione su come la cattiva alimentazione minacci la sostenibilità del sistema sanitario nazionale

 

Gli italiani sedotti dal cibo spazzatura. È quanto emerge dalla ricerca del Censis dal titolo "Crescita e qualità della vita: le opportunità della Food policy" che rivela che oltre 1,9 milioni di persone nel nostro Paese amano il "junk food" e 1,2 milioni si dichiarano "ingorde perché mangiano troppo e di tutto". Il Centro studi investimenti sociali stima che sarebbero 15 milioni gli italiani a rischio obesità nei prossimi anni. Il quadro dettagliato verrà presentato a Milano nel corso della fiera internazionale TuttoFood, l'8 maggio.

I più giovani sedotti dal junk food

La ricerca del Censis mostra come ad amare quello che è definito "cibo spazzatura" sono i più giovani, in particolare i millennial. Tra i più voraci, invece, ci sono gli anziani e le persone con bassa scolarità. Sono dati "preoccupanti su tanti italiani che consapevolmente mangiano male o troppo - afferma il Censis - cattive abitudini che comportano un alto rischio di insorgenza di patologie e costi per la sanità". Si calcola che negli ultimi dieci anni, il numero degli obesi sia cresciuto del 4%; mentre le persone sovrappeso sono il 36% circa. Il trend, in questo caso, è in aumento: negli ultimi dieci anni + 6%; per un costo sociale attuale di circa 30 miliardi di euro. Il confronto tra il nostro Paese e il resto dell'Europa è confortante perché con il 10,3% di persone sovrappeso, ci collochiamo al penultimo posto, molto al di sotto della media dei 28 Paesi (16% circa).

I rischi delle diete "fai da te"

Se adottassimo il modello alimentare Usa rinunciando alle nostre tradizioni, afferma il Censis, "nei prossimi anni il numero di obesi potrebbe salire di oltre 15 milioni; con costi sanitari e sociali insostenibili". Infine, rileva l'indagine, "è evidente un eccesso di diagnosi fai da te per diete e intolleranze alimentari", con oltre 10 milioni di italiani che seguono diete prese da riviste, social network e app.

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