L’intelligenza artificiale nella lotta alle malattie cardiache
Salute e BenessereUno studio del Medical research council dell’Imperial college di Londra ha messo a punto un software in grado di prevedere il rischio di morte nei malati di ipertensione polmonare, per modulare in maniera più efficace le terapie
L’intelligenza artificiale potrebbe essere in grado di prevedere quando i pazienti affetti da ipertensione polmonare rischiano di morire. È il risultato di uno studio condotto presso il Medical research council dell’Imperial college di Londra e pubblicato sulla rivista scientifica Radiology. I ricercatori hanno messo a punto un software che, incrociando i risultati delle analisi del sangue con i battiti cardiaci registrati da ecografie e risonanze, può indicare quali pazienti hanno bisogno di trattamenti più aggressivi perché maggiormente a rischio nei successivi cinque anni.
Come funziona – Il software è stato testato su 250 pazienti con ipertensione polmonare e ha analizzato una riproduzione virtuale in 3d del cuore, registrata attraverso una risonanza magnetica (Mri) dell’organo. In questo modo è stato possibile misurare ogni battito cardiaco in 30mila punti differenti del cuore: i risultati della rilevazione, combinati con otto anni di cartelle cliniche dei pazienti, hanno permesso al software di “imparare” a conoscere l’anomalia prefigurandone gli sviluppi. “Questa è la prima volta che i computer hanno interpretato le scansioni del cuore riuscendo a prevedere con precisione quanto tempo vivranno i pazienti” ha dichiarato il dottor Declan O'Regan, autore principale dello studio. Nello specifico, nel primo anno successivo alla ricerca, il software ha previsto correttamente la sopravvivenza dell’80% dei malati a fronte del 60% immaginato dai medici. Motivo per il quale i ricercatori pensano che questa tecnologia possa introdurre una diagnostica più rapida e precisa rispetto ai metodi attuali.
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La malattia – L’ipertensione polmonare è causata dalla pressione alta nei vasi che portano il sangue ai polmoni. È considerata una patologia molto pericolosa perché danneggia la metà destra dell’organo cardiaco, che in un terzo dei casi smette di battere entro 5 anni dalla diagnosi. Al momento per il trattamento della malattia sono previste terapie che vanno dalla somministrazione di farmaci fino al trapianto di polmone, a seconda della gravità della situazione. Per questo motivo diventa decisivo per i medici conoscere lo stato di avanzamento della patologia e i suoi possibili sviluppi.
Benefici – “Il computer - secondo il dottor Tim Dawes, co-autore della ricerca - esegue l'analisi in pochi secondi e contemporaneamente interpreta i dati dalle immagini, le analisi del sangue e altri esami senza alcun intervento umano. Potrebbe aiutare i medici a utilizzare i trattamenti giusti per i pazienti, al momento giusto”. Lo scopo dello studio è infatti personalizzare le terapie e somministrare cure più aggressive per i malati più a rischio. Prima di entrare in azione, però, il software dovrà essere validato in ambito clinico attravarso un trial multicentrico che coinvolgerà pazienti in numerosi ospedali. Se i test dovessero dare esiti positivi, questa nuova forma di intelligenza artificiale potrebbe essere estesa ad altre malattie cardiovascolari.