Sparatoria a Roma, il piano di Campiti: massacro e fuga a Malaga

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I carabinieri, infatti, hanno trovato vicino al dehor tre zaini del 57enne: in uno c’era il suo passaporto, un notebook e 5.700 euro in contanti. L'uomo poi aveva perso il lavoro: per due anni, fino allo scorso settembre, aveva percepito il reddito di cittadinanza

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Claudio Campiti stava preparando la “strage dei consorziati” da almeno un mese, ossia da quando, l’11 novembre, aveva ricevuto la convocazione, nel quartiere romano di Fidene, dell’assemblea del consorzio “Valleverde”. In quel momento, probabilmente, nella sua mente si è palesata l’idea di una vendetta sanguinaria e plateale. Come riporta Il Messaggero, il 57enne negli ultimi anni non aveva mai preso parte a queste riunioni, proprio perché aveva più di un contenzioso in corso con quella comunità. Oggi i pm hanno trasmesso al gip la richiesta di convalida del fermo di Campiti. (LE INDAGINI)

Il piano

Nel piano diabolico di Campiti era prevista anche la fuga in auto, forse con meta Malaga (visto che seguiva su Facebook un gruppo di amanti della città spagnola). I carabinieri, infatti, hanno trovato vicino al dehor tre zaini del 57enne: in uno c’era il suo passaporto, un notebook e 5.700 euro in contanti, che si vanno a sommare ai 535 euro che aveva in tasca. Negli altri due zaini aveva vari indumenti di ricambio. Domenica mattina, inoltre, aveva con sé aveva un secondo caricatore e ben 170 proiettili.

Campiti aveva perso il lavoro

Nell'ambito dell'indagine, i carabinieri hanno avviato anche verifiche di natura fiscale sulla posizione di Claudio Campiti, che era in difficoltà economiche e aveva perso il lavoro da qualche tempo. Da aprile 2020 a settembre 2022 l'uomo ha anche percepito il reddito di cittadinanza. E' quanto emerge dall'indagine svolta dai carabinieri, su disposizione della Procura, sullo stato patrimoniale dell'uomo.

Domani l'udienza di convalida

Intanto si terrà domani mattina alle 10 nel carcere di Regina Coeli l'udienza di convalida del fermo. Si tratta del primo confronto con i magistrati dopo il raid. Nei confronti dell'indagato il pm Giovanni Musarò contesta, tra gli altri, i reati di triplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi e il porto abusivo di arma.

Le indagini

I carabinieri stanno battendo anche un altro fronte, quello del poligono di tiro di Tor di Quinto, dal quale l'uomo è riuscito a portar via l'arma del delitto: saranno acquisiti i verbali di entrata e di uscita e anche le immagini delle telecamere di sicurezza per capire se ci siano state falle nei meccanismi di sorveglianza. Campiti ha potuto prelevare in armeria una Glock '45 lasciando un documento, ma non è mai arrivato alla linea di tiro: è andato a puntarla su bersagli umani. Ieri il prefetto di Roma Bruno Frattasi ha annunciato una stretta sui controlli nei poligoni di tiro, e d'accordo s'è detto oggi il capo della Polizia Lamberto Giannini: "E' una tematica assolutamente all'attenzione".

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