Tecnologia
Da Google a Spotify, fino a Meta: le aziende tech stanno licenziando
Il settore è stretto tra un calo degli investimenti, la riduzione degli introiti pubblicitari e i venti di recessione che soffiano su buona parte dell’Occidente. Tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023 tantissimi lavoratori lasciati a casa dalle grandi aziende
Il settore tech, in particolare quello dei social network, sta attraversando un momento difficile: a testimoniare i problemi di queste grandi aziende sono arrivati, nei ultimi mesi, una serie di licenziamenti che hanno acceso l’attenzione sulle condizioni di salute del settore
Meta, la società che possiede Facebook e Instagram, a novembre 2022 ha annunciato il licenziamento di 11mila dipendenti, in quello che è stato il taglio della forza lavoro maggiore nei suoi 18 anni di storia: “È un momento triste”, aveva detto Mark Zuckerberg. Il 14 marzo è stato annunciato un secondo taglio di altri 10mila dipendenti
La piattaforma di streaming musicale Spotify ha annunciato che ridurrà del 6% i suoi circa 9.800 dipendenti. "Nel tentativo di generare più efficienza, controllo dei costi e accelerare i processi decisionali, ho deciso di ristrutturare la nostra organizzazione", si legge in un messaggio del Ceo Daniel Ek. "Sono stato troppo ambizioso a investire oltre la nostra crescita dei ricavi. Sarebbe stato insostenibile nel lungo termine in qualsiasi circostanza, ma in questo contesto sfidante chiudere il gap sarebbe ancora più difficile"