Ardea, omicidio Naomi Cabral: Mirko Angeloni ha confessato al fratello

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Da una conversazione tra i due del 10 ottobre i primi riscontri alla pista investigativa imboccata: "Ho ammazzato uno", ha ammesso il 35enne

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"Tu lo sai che quando sbrocco, sbrocco alla grande. Mi è partita la testa. Non so cosa mi dice il cervello, non mi sono regolato. Ho ammazzato uno". Questi alcuni stralci della conversazione tra Mirko Angeloni e il fratello, con il 35enne romano che ammette al famigliare l'omicidio di Alejandro Daniel Cabral, conosciuta come Naomi, transessuale trovata morta in una camera di albergo in provincia di Roma lo scorso 5 ottobre.

L'indagine

L'ha afferrata per il collo e l'ha uccisa, al culmine di una violenta lite, soffocandola contro il materasso del letto. L'uomo è stato arrestato ieri dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Velletri. Ad incastrare il trentenne una serie di intercettazioni, sia telefoniche che ambientali, durante le quali ha, di fatto, confessato l'azione omicidiaria. Il corpo della trans fu trovato intorno alle 14,30 in una stanza di un albergo a Marina di Tor San Lorenzo, dove esercitava l'attività di prostituzione. La stanza era completamente in disordine, nei capelli della vittima, conosciuta come Noemi, anche numerosi frammenti di vetro di un posacenere utilizzato dal killer per colpirla, sul muro tracce di sangue. Gli inquirenti hanno, quindi, messo sotto controllo il telefono di Angelon, dalla conversazione del 10 ottobre con il fratello i primi riscontri alla pista investigativa imboccata.  

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