Roma, le vittime del broker Massimo Bochicchio: “Spariti 19 milioni”

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Tra le persone raggirate, alla vigilia del processo dove l’uomo morto in un incidente in moto era imputato per esercizio abusivo dell’attività finanziaria e riciclaggio, c’è anche il fratello di Antonio Conte: alla fine lamenterà una perdita di 24 milioni dell’allenatore

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ll 13 marzo 2020, preso atto della latitanza di Massimo Bochicchio, “non senza patemi”, l’architetto Achille Salvagni, che aveva investito 1,9 milioni di euro, invia una mail per chiedere conto dei propri capitali. L’ex amico, assai persuasivo su investimenti e imprese finanziarie (in questo caso la Kidman Asset Management) non risponde più al cellulare e anche la moglie Arianna Iacomelli “in perfetto gioco di squadra” - osserva Salvagni nel suo esposto - ha fatto perdere ogni traccia di sé. E nel febbraio 2020 Daniele Conte (fratello di Antonio) ha richiesto il rimborso dei capitali sottoscritti alla Kidman: nulla sarà restituito malgrado “un mandato di pagamento atto a dimostrare l’avvenuto trasferimento della somma di euro 18.668.000”. Alla fine lamenterà una perdita di 24 milioni del fratello allenatore. Professionisti, imprenditori e star del calcio sono le vittime del broker romano morto in un incidente in moto il 19 giugno, alla vigilia del processo dove era imputato per esercizio abusivo dell’attività finanziaria e riciclaggio. La notizia è riportata dal Corriere della Sera.

Le vittime

Lettere, mail, telefonate, messaggi: i clienti del Madoff dell’Aniene (dal nome dell’esclusivo circolo romano di cui il broker era socio) condividono la stessa delusione per la glaciale indifferenza mostrata di fronte alla perdita dei vari capitali. Ai primi del 2020, durante il lockdown, il quotidiano riporta che Bochicchio si è già eclissato per i molti, fiduciosi investitori. Il 2 marzo dello stesso anno l’ex calciatore Patrice Evra chiede indietro e invano il denaro investito: è tra i primi a chiedere di indagare il broker per truffa, invitando i pm romani Alessandro Di Taranto e Gianbattista Bertolini ad ascoltare quanto ha da dire un semplice funzionario dell’inglese Hsbc (Raz Hussein) sul rapporto con la Kidman, del tutto estranea alla prestigiosa banca anglosassone, spregiudicatamente utilizzata come esca per i clienti meno propensi ad avventure finanziarie. Alla scrittrice Barbara Prampolini, finanziatrice della Kidman per oltre 3 milioni, non perviene alcuna risposta e le utenze “storiche” in uso a Bochicchio risultano dal giugno 2020 staccate. Finale mortificante per una cliente arrivata a sottoscrivere migliaia di azioni Facebook teoricamente molto remunerative.

Il caso del procuratore Luca Bascherini

Fra le trentotto parti civili al processo spicca il procuratore sportivo Luca Bascherini, lungamente corteggiato dal broker e infine convinto a investire grazie a un algoritmo che teoricamente “garantiva protezione dalle fluttuazioni del mercato” e, questa la promessa, poteva rendere fino al 20% sugli investimenti. Dopo molte insistenze il procuratore sportivo riceve l’impegno di un rientro dei capitali a giugno 2020. Eluso anche quello. Bascherini ottiene, allora, un decreto di congelamento dei beni dal tribunale di Londra ma è una vittoria che ha il retrogusto di certe sconfitte.

Gli affari a Londra

Il quotidiano spiega che il broker stringe amicizia con il luminare osteopata Massimiliano Mariani. Che vola fino a Londra, assieme alla madre Laura Banfi, per visitare la sede della Tiber altro veicolo finanziario di Bochicchio, apprezzandone “il pregevole allestimento nonché gli strumenti di tecnologia di cui i locali disponevano, tra cui molteplici dispositivi di visualizzazione degli andamenti dei principali mercati finanziari globali”. L’ambiente gioca a favore dell’intermediario: “Sulla base delle prospettazioni del dottor Bochicchio, la Kyros (società che fa capo alla madre di Mariani, ndr) e Mariani provvedevano a versare gli importi tutti provenienti dalla sua attività professionale” si legge nella denuncia. L’osteopata perderà circa un milione e 500mila euro nell’avventura finanziaria Tiber.

Il luogo dove Massimo Bochicchio è deceduto sulla Salaria, a Roma, dopo che la sua moto è andata a fuoco, 19 giugno 2022. Bochicchio era sotto processo perchè accusato di aver truffato Vip e personaggi dello sport.  ANSA / Massimo Percossi

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