Nei confronti degli indagati il pm dell'antiterrorismo Gianfederica Dito, coordinata dall'aggiunto Michele Prestipino, contesta il reato di minacce aggravate
Citazione diretta a giudizio, disposta dalla procura di Roma, per quattro persone accusate di aver rivolto minacce di morte al ministro della Salute Roberto Speranza. Le missive, arrivate in forma anonima anche alla segreteria del ministro, avevano come oggetto le politiche del governo contro il Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI NEL MONDO). Nei confronti degli indagati, tutti uomini di età compresa tra i 36 e 56 anni, il pm dell'antiterrorismo Gianfederica Dito, coordinata dall'aggiunto Michele Prestipino, contesta il reato di minacce aggravate. Tra le minacce, inviate tra l'ottobre del 2020 e il gennaio 2021, si leggeva "Ci vediamo in obitorio", "ti ammazziamo la famiglia e poi ti spelliamo vivo". Per i quattro il processo è stato fissato al 20 settembre davanti al giudice monocratico del Tribunale di Roma.
L'inchiesta
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri del Nas che hanno svolto le indagini, in tre mesi sono state inviate circa una cinquantina di mail al capo del dicastero della Salute. Tra i quattro, residenti a Torino, Cagliari, Milano ed Enna, non sono emersi collegamenti. In alcune mail, inviate da account fittizi, si leggono frasi del tipo: "dovete andare sulla sedia elettrica", "chiudi la bocca o ti taglio la lingua" e c'è chi scrive "la pagherete caro per il terrore che state facendo" o "dovrai finire in carcere per i morti che hai causato".