Morte di Massimo Bochicchio a Roma, aperta indagine: verrà disposta l'autopsia

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Al momento gli inquirenti propendono per un decesso legato a un malore, ma risposte in tal senso si avranno dall'autopsia che verrà affidata e, se necessario, sarà svolto anche il test del Dna alla luce del fatto che il corpo è completamente carbonizzato

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Nell'incidente intorno alle 12 di ieri in via Salaria a Roma è morto Massimo Bochicchio, il broker accusato di riciclaggio e abusiva attività finanziaria per aver truffato alcuni personaggi famosi e dello sport, tra cui l'ex allenatore della Nazionale Marcello Lippi, l'attaccante della  Roma Stephan El Shaarawy, l'ex tecnico dell'Inter Antonio Conte e l'ambasciatore Raffaele Trombetta. I pm di Roma attendono una prima informativa per aprire formalmente un fascicolo di indagine. Al momento gli inquirenti propendono per un decesso legato a un malore, ma risposte in tal senso si avranno dall'autopsia che verrà affidata e, se necessario, sarà svolto anche il test del Dna alla luce del fatto che il corpo è completamente carbonizzato. Per potere effettuare gli accertamenti tecnici, comprese le verifiche sulla moto, il procedimento potrebbe essere incardinato per istigazione al suicidio. 

Le indagini

Secondo quanto affermano tre testimoni oculari, la moto su cui viaggiava Bochicchio si è spostata improvvisamente verso la destra senza che ci fossero altre auto o ostacoli nelle vicinanze. Le testimonianze sono state raccolte dalla Polizia di Roma Capitale nell'ambito delle indagini sull'incidente. Oggi gli agenti della Locale hanno effettuato un nuovo sopralluogo dopo quello di ieri: sulla strada non sarebbero presenti segni di frenata. Gli investigatori hanno, inoltre, chiesto all'aeroporto dell'Urbe di analizzare gli impianti di videosorveglianza per verificare se una delle telecamere abbia ripreso le fasi dell'incidente.

Intanto i militari del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza hanno acquisito il tablet, il telefono cellulare, il pc e alcuni documenti della vittima. Obiettivo di chi indaga è verificare le comunicazioni che il manager ha avuto nelle ore e nei giorni precedenti alla morte. 

Le parole del cognato

A parlare della vicenda è il cognato della vittima, Claudio Iacomelli, in un'intervista rilasciata a Il Messaggero: "Dove stava andando? Non lo sappiamo, forse era uscito per farsi un giro potendo farlo in ragione del permesso, ma per dove è avvenuto l'incidente stava rientrando a Roma eppure non aveva appuntamenti. Sapeva portare le moto, probabilmente ha preso fuoco dopo l'impatto ma sulla strada non ci sono segni di frenata, forse ha avuto un malore o qualcuno l'ha stretto. Se credo che è andato a sbattere deliberatamente? No, avrebbe scelto un altro modo se avesse voluto farla finita. Ti butti dal quarto piano ma non ti schianti contro un muro". Si erano visti da poco: "Qualche giorno fa, era ai domiciliari, ho portato qualcosa a mia sorella e l'ho salutato da lontano, non potevo trattenermi. Il processo? Era teso ma anche ottimista, credeva che si sarebbe risolto tutto e avrebbe ricominciato con la sua vita. Mia sorella mi diceva che aveva alcuni malori, sentiva freddo all'improvviso".

Processo rinviato

Dopo quanto accaduto, è stato rinviato a settembre il processo a carico di Bochicchio. Il rinvio è legato al fatto che non è stato ancora depositato all'attenzione dei giudici il certificato di morte. Il broker è morto carbonizzato dopo che la sua Bmw, secondo quanto ricostruito, è andata sbattere contro un muro prendendo fuoco. "Abbiamo avuto notizie da fonti aperte - ha detto il giudice - della morte dell'imputato e non essendo stato depositato formalmente il certificato di morte e considerati i tempi necessari è opportuno aggiornare il processo al 15 settembre". In aula il difensore, Gianluca Tognozzi, ha affermato che ieri la famiglia lo ha contattato "spiegando che erano stati informati dalla polizia locale dell'incidente. Non abbiamo ancora un certificato di morte perché il fratello non ha potuto ancora effettuare un riconoscimento". Così, invece, il difensore della vittima, Gianluca Tognozzi: "Non si deve strumentalizzare la morte di una persona costruendo un film su qualcosa che non esiste. Siamo in attesa del certificato di morte che arriverà, come da prassi in questo tragici casi, dopo il riconoscimento della salma".

Legale di Antonio Conte. "Fugare dubbi su morte"

"Ed è opportuno fugare ogni dubbio e credo che la Procura voglia disporre tutti gli accertamenti necessari per arrivare a fare assoluta chiarezza su quanto avvenuto ieri mattina". Lo ha detto l'avvocato, Cesare Placanica, legale dell'ex ct della Nazionale, Antonio Conte e dell'attaccante della Roma Stephan El Shaarawy e altre 12 parti civili.

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