Civitavecchia, tenta di uccidere 16enne conosciuta sui social: arrestato

Lazio

La giovane è stata trovata aggrappata alla ringhiera mentre l'uomo, un sordomuto e pugile amatoriale 32enne, stava provando a sollevarla per farla precipitare. I due si erano conosciuti sui social e avevano deciso di passare insieme il weekend

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Un uomo sordomuto e pugile amatoriale di 32 anni, I.R., è stato arrestato a Civitavecchia, in provincia di Roma, con l'accusa di aver provato a uccidere una ragazza di 16 anni in un bed & breakfast nel centro storico. Secondo quanto accertato, i due si erano conosciuti sui social, si frequentavano da circa due settimane e avevano deciso di passare insieme il weekend.

La vicenda

Dopo quasi un mese passato a conoscersi telefonicamente su Instagram i due avevano deciso di incontrarsi. Di comune accordo avevano quindi prenotato una stanza nel centro storico di Civitavecchia. Trascorsi i primi minuti insieme nella camera al primo piano della struttura, la ragazza si è però subito accorta dell'evidente stato di ubriachezza del 32enne. Poi un tentativo di un approccio fisico immediatamente respinto dalla giovane che intimorita ha provato a uscire dalla stanza. L'uomo però l'ha bloccata impedendole di fuggire. Tra i due è nato un grosso litigio: offese, insulti fino alla paura, la paura di essere violentata. La sedicenne ha quindi deciso di chiedere aiuto ai genitori, alla mamma in particolare. Prima un messaggio, poi una chiamata mentre la situazione stava rapidamente peggiorando. La madre della giovane ha capito subito il pericolo e ha deciso di mettersi in macchina e di raggiungere la figlia. Ma la donna e il marito, originari di Civitavecchia, si trovavano però a Roma per lavoro: troppa la distanza che li separava dalla figlia considerando anche la situazione. La donna allora ha deciso di dare l'allarme alle forze dell'ordine. Riabbracciata la madre la giovane è stata accompagnata all'ospedale San Paolo di Civitavecchia per alcuni accertamenti medici. La giovane ha anche raccontato che il 32enne, dipendente di un supermercato della zona, oltre all'alcol aveva anche assunto droghe, ma dai militari non sono state trovate tracce di sostanze né nella stanza né addosso all'arrestato.

L'arresto

Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 aprile una pattuglia dei Carabinieri in ricognizione per i controlli anti movida è intervenuta nel bed and breakfast ma una volta arrivati, non sapendo in quale stanza fosse la coppia, ha chiesto alla madre di scrivere un SMS alla figlia con la richiesta di spostarsi sul terrazzino della camera al primo piano della struttura. La sedicenne si è affacciata gridando aiuto, ingenerando però ancora di più l'ira del ragazzo che l'ha presa in braccio tentando si scaraventarla di sotto. Aggrappata disperatamente alla ringhiera del balcone, a quasi sei metri di altezza, la giovane è riuscita a resistere fino alla vista dei Carabinieri, quando l'aggressore l'ha fortunatamente liberata. La ragazza è quindi riuscita a scappare e ad aprire la porta dalla stanza ai militari. I Carabinieri sono intervenuti provando a bloccare il 32enne che però si è rifiutato di seguirli, rompendo vari oggetti nella struttura e costringendo gli uomini dell'Arma di Civitavecchia, raggiunti dai colleghi dei comandi stazione di Tolfa e Campo di Mare, a contenerlo fisicamente con l'aiuto di uno spray al peperoncino. Una volta in caserma, d'intesa con la procura della Repubblica di Civitavecchia, il 32enne è stato arrestato e portato nel carcere di Regina Coeli. All'esito dell'udienza di convalida tenutasi nel pomeriggio di ieri, il tribunale di Civitavecchia ha convalidato l'arresto per tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale, imponendo anche al 32enne, già denunciato e querelato ma con nessuna condanna passata in giudicato, il divieto di avvicinamento alla vittima e a tutti i luoghi da lei frequentati.

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