Roma, deserta l'asta per il Casino dell'Aurora con l'unico affresco di Caravaggio al mondo

Lazio

Il prezzo base era 471 milioni di euro. Si tratta di una delle più belle dimore storiche della Capitale, al cui interno ci sono l'unico affresco mai realizzato da Caravaggio. Raccolte 35mila firme per chiedere allo Stato di intervenire nell'acquisto

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Si è chiusa senza aggiudicazione la gara per vendere il Casino dell'Aurora, l'unica struttura superstite di villa Ludovisi, tra le residenze private piu' belle della Roma pre-unitaria. Il sito 'Fallco Aste, vendite di beni giudiziari' che aveva pubblicato la procedura, segnala "l'asta deserta". Il prezzo base era 471 milioni di euro. All'interno dell'immobile, tra i tanti tesori, l'unico affresco di Caravaggio esistente al mondo ("Camerino di Giove Nettuno e Plutone o Gabinetto alchemico").

L'Asta

A contendersi il Casino dell'Aurora è all'asta erano alcuni tra i miliardari più celebri del mondo, tra cui Bill Gates e il sultano del Brunei. Dalle 15 di oggi 18 gennaio è stata messa in vendita online per 24 ore la monumentale struttura fra via Veneto e Villa Medici. Si tratta di una delle più belle dimore storiche della Capitale, al cui interno ci sono anche cinque sale affrescate dal Guercino, sculture, stucchi, statue, colonne e lo splendido giardino.

Le offerte

Secondo quanto riportato da Agi, il Casino dell’Aurora è sato messo in vendita sulla base di una valutazione di 471 milioni di euro, ma l'offerta minima che il tribunale era obbligato ad accettare ammontava a 353 milioni e 200mila euro. Sono state ammesse all'asta solo le persone che avranno depositato il 10 per cento del prezzo iniziale. Con l'asta deserta si è proceduto a fissare delle vendite successive con un valore decurtato del 20%. Questo sarebbe successo anche nel caso in cui non si fosse raggiunto il valore minimo.

©Ansa

La raccolta firme

La notizia dell'asta ha provocato vive proteste nel mondo della cultura italiana che ha chiesto allo Stato di intervenire. Lo stesso intervento è stato sollecitato da una petizione lanciata su Change.org, intitolata ‘SOS Cultura in svendita’, che ha raccolto 35mila firme, affinché l’Italia eserciti il diritto di acquisto. Secondo gli esperti d’arte, il solo affresco di Caravaggio (risalente al 1597 e raffigurante Giove, Plutone e Nettuno al centro di un globo terrestre circondato dai segni dello zodiaco) ha un valore incalcolabile – stimato di un terzo circa il valore dell’intera proprietà – probabilmente maggiore di quello fissato per Villa Ludovisi. Come previsto dalla legge, dopo l'aggiudicazione, il ministero dei Beni Culturali potrà dichiarare entro 60 giorni la propria intenzione di acquistare l'immobile allo stesso prezzo dell'offerta e così aggiudicarselo, evitando che l'unico affresco di Caravaggio finisca nelle mani di un privato. L'acquisto del complesso è infatti "soggetto alla condizione sospensiva del mancato esercizio della prelazione da parte dello Stato ex art. 61 D.Lgs 42/2004".

La disputa sull'eredità

L’asta andata a buon fine avrebbe potuto mettere la parola fine sulla disputa ereditaria della famiglia Ludovisi-Boncompagni. Il palazzo era di proprietà del 77enne principe Nicolò Boncompagni Ludovisi, ma alla sua morte, l'8 marzo del 2018, c'è stato uno scontro ereditario tra la terza moglie del principe, la texana Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi e i figli nati dal primo matrimonio, ai quali lo stesso Nicolò aveva lasciato in dote parte dell'immobile. Dopo il pignoramento su una porzione di proprietà, che nessuno degli eredi è in grado di rifondere economicamente, il tribunale di Roma ha deciso di mettere il bene all'asta.

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