Caso Manuel Bortuzzo, ci sarà appello bis per i due imputati

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Accolta la richiesta del pg della Cassazione di riaprire il processo per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, condannati a 14 anni e 8 mesi per il ferimento del giovane nuotatore, finito in un raid 'punitivo' dopo una rissa avvenuta a Roma alla quale non aveva preso parte la notte tra il 2 e il 3 febbraio del 2019

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Ci sarà un appello bis per i due imputati rei confessi del ferimento del nuotatore Manuel Bortuzzo: lo ha deciso la Cassazione che ha ordinato alla Corte d'Appello di Roma di riesaminare la sussistenza o meno della circostanza aggravante della premeditazione. Bortuzzo era rimasto coinvolto in un raid 'punitivo' avvenuto a Roma dopo una rissa alla quale non aveva preso parte la notte tra il 2 e il 3 febbraio del 2019. Il nuotatore è rimasto paralizzato a causa di un proiettile che lo ha colpito alla schiena (LE TAPPE DELLA VICENDA).

Accolta richiesta delle difese

È stata quindi accolta la richiesta del pg della Cassazione di riaprire il processo per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, condannati a 14 anni e 8 mesi per il ferimento del giovane nuotatore. Secondo il pg, come richiesto dalle difese degli imputati, è necessario di rivalutare l'elemento della premeditazione del tentato omicidio. Si apre così la possibilità di un ulteriore sconto di pena per i due imputati.

La sentenza d'appello

Quello in cui rimase vittima il ventiduenne di origine trevigiana, venuto a Roma da Trieste per seguire il sogno di una carriera nel nuoto e partecipare alle Olimpiadi, fu, secondo i giudici dell'appello che hanno emesso il loro verdetto il 23 luglio del 2020, un raid premeditato. La Corte d'Appello di Roma aveva sostanzialmente accolto l'impianto accusatorio della procura generale abbassando dai 16 anni del primo grado ai 14 anni e 8 mesi, la pena nei confronti di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, autori reo confessi del raid. Nei loro confronti era caduta l'accusa di tentato omicidio ai danni di Martina, la ragazza che era con Bortuzzo la notte del sabato sera tra il 2 e il 3 febbraio del 2019 quando avvenne la sparatoria nella quale il nuotatore - allora di 19 anni - fu scambiato per un'altra persona. Manuel venne raggiunto da un proiettile alla schiena mentre si trovava davanti ad un pub nel quartiere Axa, quadrante sud della capitale. A sparare fu Marinelli che era a bordo di un motorino con Bazzano. Nei confronti dei due imputati l'accusa è stata riformulata in tentato omicidio premeditato e porto, detenzione e ricettazione d'arma da fuoco. Sono stati processati in primo grado con rito abbreviato e sentenza emessa il 9 ottobre del 2019. La sventagliata di almeno tre colpi fu messa in atto "come attività ritorsiva e dimostrativa dopo una rissa avvenuta presso il locale" dove si trovava anche Manuel che nel pub aveva trascorso la serata senza prendere parte alla rissa. Il raid dei due condannati mirava a rimarcare il potere su quella piazza. Nell'ordinanza con cui il gip Costantino De Robbio convalidò l'arresto si affermava che Marinelli e Bazzano quella notte "hanno sparato per uccidere, programmando un brutale omicidio" in un vero e proprio "raid covato da tempo" e "non riuscito per cause indipendenti dalla loro volontà". 

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