Ostia, uccisa in casa con un colpo di fucile: arrestato il marito

Lazio
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Dalle prime informazioni sembra che l'uomo sia stato trovato sul divano in stato confusionale con l'arma accanto, un fucile da caccia regolarmente detenuto

Una donna di 77 anni, Elena Di Maulo, è stata uccisa con un colpo di fucile in casa a Ostia Antica, in via Giulio Minervini. E' successo nel pomeriggio. Il marito della vittima, Mario Piunti 79 anni, è stato arrestato dalla polizia. E' stato sequestrato il fucile da caccia che, secondo quanto si apprende da fonti investigative, era regolarmente detenuto.

L'allarme

A lanciare l'allarme sono stati i vicini della coppia. "Abbiamo sentito degli spari", avrebbero segnalato. A scoprire il corpo la badante, entrata in casa con le chiavi. L'uomo sarebbe stato trovato all'arrivo degli agenti sul divano, in stato confusionale, con l'arma accanto. 

L'omicidio

Dai primi accertamenti sembra che la vittima sia stata raggiunta dal colpo di fucile all'altezza dell'ascella. Dalle prime informazioni inoltre sembra che la donna fosse bloccata a letto nelle ultime settimane a causa di un intervento a una gamba. La coppia aveva tre figli. L'uomo, arrestato in flagranza di reato, è un ex dipendente Cotral. Rimane da chiarire il movente dell'omicidio. Sulla vicenda indagano i poliziotti della Squadra Mobile e del commissariato di Ostia.

Rilievi delle forze dell'ordine nei pressi dell'abitazione in cui una donna è stata uccisa con un colpo di fucile, a Ostia, Roma, 4 novembre 2021. ANSA/EMANUELE VALERI
Rilievi delle forze dell'ordine nei pressi dell'abitazione dove la donna è stata uccisa - ©Ansa

Silp Cgil: "Maggiori controlli su armi legalmente detenute"

"Come riporta l'Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa, con quello di oggi sono 19 le vittime di omicidi compiuti con armi da fuoco legalmente detenute dall'inizio dlel'anno: servono maggiori controlli ed una normativa più stringente". Così il segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil, Daniele Tissone. "Purtroppo - prosegue Tissone - nel nostro Paese i legali detentori di armi sono all'origine della maggioranza dei delitti e dei suicidi commessi con armi comuni da sparo. Controlli medici con cadenza quinquennale ed una assenza legislativa sul versante comunicativo tra Asl, Enti e Questure sono tra le cause di un fenomeno delittuoso in aumento che va al più presto interrotto".

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