Roma, è morto a 97 anni l'architetto Carlo Melograni

Lazio

Melograni è stato anche professore all'università la Sapienza e preside della Facoltà di Architettura a Roma Tre

Carlo Melograni è morto a Roma a 97 anni. Teorico dell'architettura come servizio pubblico e impegno civile, è stato professore all'università la Sapienza e preside della Facoltà di Architettura a Roma Tre. Lontano dal profilo di archistar, concepiva l'architettura come disciplina trasversale, dall'urbanistica al design, al servizio di un progetto sociale.

Chi era Carlo Melograni

Melograni ha dedicato larga parte della sua vita professionale al tema della casa e dell'abitare. Dopo la laurea in architettura, conseguita nella Capitale nel 1950, durante la sua attività progettuale si è occupato principalmente di interventi pubblici per l'edilizia residenziale economica e per servizi collettivi, in particolare scolastici. Fratello dello storico Piero Melograni, nell'ultimo periodo della sua vita era ancora lucido e in attività. Il suo ultimo libro risale al 2015, "Architettura dell'Italia nella ricostruzione", mentre nel 2020 è uscita la riedizione di un suo testo cult "Progettare per chi va in tram". Lascia la moglie Luisa Pappalardo Melograni, storica giornalista de l'Unità, e i figli Anna e Luca.

L'architettura intesa come impegno sociale

Al centro della sua riflessione teorica, come della attività professionale, il tema della residenza e quello dei servizi, la riflessione sull'abitare, lo studio di ambienti progettati per migliorare la vita delle persone, per ridurne le difficoltà, e quindi di riflesso per agevolare la crescita urbana. Case e scuole, quindi, quasi sempre progettate in squadra con altri professionisti, con attenzione scrupolosa ai dettagli, alla coerenza tra piccole e grandi architetture. "Sicuramente un protagonista assoluto dell'architettura del Novecento" dice di lui oggi Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura della Sapienza dove Melograni ha insegnato a lungo prima di dedicarsi con convinta passione al lavoro per far nascere i due nuovi atenei di Roma Tre nel '92 e poi di Ferrara nel '95.

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