Striscione di "Caino" all'Angelus del Papa: interviene la gendarmeria

Lazio
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Il timore era che la scritta si riferisse al fratricida biblico e nascondesse quindi un intento offensivo o un qualche messaggio in codice. Invece, è il nome di un paese in provincia di Brescia

Per chi vive a Brescia e dintorni la scritta "Caino" riporta al nome del paese della Valle del Garza. Fuori, però, il nome può assumere sfumature e accezioni per noi davvero inaspettate. È esattamente quanto accaduto domenica in piazza San Pietro per assistere all’Angelus di Papa Francesco.

La ricostruzione dei fatti

Con l’obiettivo di dare un segno tangibile della propria presenza il gruppo aveva deciso di rendersi visibile. Il mezzo scelto per segnare la propria presenza è stato un ampio telo bianco, sul quale tracciare a caratteri cubitali con vernice verde la scritta "Caino". Come riporta Il Giornale di Brescia. Questo, però, ha allarmato la gendarmeria vaticana nel timore che la scritta "Caino" si riferisse invece al fratricida biblico e nascondesse quindi un intento offensivo o un qualche messaggio in codice. In tutta spontaneità i parrocchiani hanno risposto spiegando che Caino è il paese da cui provengono. A quel punto i gendarmi hanno verificato che quanto riferito corrispondesse alla verità e, dopo aver dato un’occhiata ai documenti dei pellegrini, hanno permesso che il cartellone venisse nuovamente alzato in aria.

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