Dopo l'esposto presentato ieri dalla sindaca Raggi, è arrivata la replica da parte del governo regionale: "Spetta agli amministratori locali intervenire per contenere la presenza degli animali sulle strade e sul territorio cittadino al fine di salvaguardare la sicurezza della comunità”
Dopo l’esposto presentato ieri in Procura dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, contro la Regione Lazio in merito alla gestione dei cinghiali nelle aree urbane, è arrivata la replica da parte del governo regionale, che tramite una nota ha voluto ricordare “ancora una volta che la responsabilità degli animali che si trovano fuori dai parchi è in capo ai comuni. Spetta dunque agli amministratori locali intervenire per contenere la presenza degli animali sulle strade e sul territorio cittadino al fine di salvaguardare la sicurezza della comunità”, afferma la Regione.
La nota
Nel comunicato “si chiarisce inoltre che come stabilito nel collegato approvato dal Consiglio Regionale nei primi giorni di agosto i piani di abbattimento sono attuati dalle guardie dipendenti delle provincie e della città metropolitana di Roma Capitale. E che gli animali catturati e/o abbattuti nel corso delle operazioni di controllo restano a disposizione e a carico di chi ha effettuato l'intervento. Infine, negli ultimi anni, la continua presenza di rifiuti nell'area urbana di Roma è certamente un fattore che ha favorito la presenza della specie, offrendo agli individui le risorse trofiche necessarie per riprodursi con maggiore efficacia”, conclude la nota.
La controreplica
“La Regione Lazio risulta inadempiente nella predisposizione di piani di gestione relativamente alla fauna selvatica. Secondo l'Articolo 19 della legge nazionale 157/92, infatti, sono le Regioni a dover provvedere al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia”, la controreplica da parte del Campidoglio. "La presenza massiccia e incontrollata dei cinghiali a Roma è quindi diretta conseguenza della mancata previsione e attuazione, da parte della Regione Lazio, di efficaci piani di gestione - prosegue l'amministrazione capitolina -. Inoltre, la Regione Lazio risulta inadempiente al Protocollo d'Intesa sottoscritto con la città metropolitana di Roma e con Roma Capitale che prevede che sia appunto la stessa Regione a dover predisporre piani di gestione nelle aree ricadenti nel territorio di Roma Capitale e a dover individuare strutture regionali in grado di ricevere gli animali vivi, catturati nell'ambito delle attività di controllo numerico".