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Roma, Museo Maxxi: apre al pubblico la casa di Giacomo Balla

Lazio

La casa dell’artista di fama mondiale, in cui visse dal 1929 fino alla morte con la moglie Elisa e le figlie artiste Luce ed Elica, apre il 25 giugno: sarà accessibile nei weekend su prenotazione. All’interno del museo anche una mostra, visitabile fino al 21 novembre

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“FuturBalla”, come recita l’etichetta sulla porta di legno, è la casa-opera d’arte totale dell’artista di fama mondiale Giacomo Balla (1871-1958) che, in occasione del 150esimo anniversario di nascita, il Museo Maxxi ha deciso di aprire al pubblico dal 25 giugno. L’edificio si trova al quarto piano di un palazzo di Roma in via Oslavia, al numero 39/b e sarà aperto tutti i weekend e solo su prenotazione.

La casa

Casa Balla è un trionfo di colori, forme, geometrie investono pareti, lampade, soffitti, mobili, piastrelle, abiti appesi e ogni utensile e particolare immaginabile, fino ai pomelli delle ante delle credenze. Giacomo Balla, che con Fortunato Depero, nel 1915, siglò il Manifesto per la ricostruzione futurista, nelle stanze della casa ora aperta al pubblico, tra il tinello e il salotto-studio, visse dal 1929 fino alla morte con la moglie Elisa e le figlie artiste Luce ed Elica. L’abitazione è stata sottoposta a vincolo di tutela solo nel 2004.

La mostra

Dalla casa all'universo e ritorno: questa la mostra a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Domitilla Dardi, visitabile fino al 21 novembre, che porta nelle sale disegnate da Zaha Hadid una selezione di opere del maestro come la porta del celebre Studiolo rosso in dialogo con quelle di altri otto artisti contemporanei che a lui si sono appositamente ispirati (dall'ipnotica installazione in ascensore di Jim Lambie alle gonne dei dervisci rotanti di Alex Cecchetti o al grande tavolo di Cassina con Patricia Urquiola e poi ancora Ila Bêka e Louise Lemoine, Carlo Benvenuto, Emiliano Maggi, Leonardo Sonnoli, Space Popular). In collaborazione con la Soprintendenza Speciale di Roma Belle Arti e Paesaggio e il contributo di Banca d'Italia, la casa apre al pubblico per la prima volta dopo trent'anni. Tra le chicche restituite al pubblico, anche i 62 disegni, progetti e bozzetti e i 23 manifesti di mostre di Balla restaurati dalla Soprintendenza.

Gli altri percorsi al Maxxi

Intanto, al Maxxi al via da oggi anche la mostra "Io, Villa Adriana", a cura di Anne Palopolie Andrea Bruciati, con le tele e i provini fotografici di Luca Vitone, che si dipana tra gli spazi del museo e la residenza dell'imperatore Adriano a Tivoli (fino al 12 settembre). E L'Inferno di Dante, omaggio fotografico di Valentina Vannicola ai 700 anni della scomparsa del Sommo Poeta, a cura di Simona Antonacci (fino al 26 settembre).

Presidente fondazione Maxxi: “Regalo a Roma”

"E' un regalo alla città di Roma e alla comunità di artisti, ma anche un tassello importante per la storia dell'arte italiana e internazionale - dice la presidente della Fondazione Maxxi, Giovanna Melandri - Entrando lì, finalmente, si capisce davvero chi era Giacomo Balla, l'arte che sconfina nella vita e viceversa".

“Allestimento valorizza lettura chiara”

L’allestimento, aggiunge Pietromarchi, "che ne valorizza una lettura chiara, sia di Balla che delle figlie, che lì vissero fino al '93-'94, quando morirono. Per noi - prosegue - era importante restituire la dimensione della famiglia e di un un genio italiano che sapeva creare cose dal nulla".

Claudia Balla: “Godete quella casa come io in fanciullezza”

"Vorrei augurare a tutti di godere di quella casa come ho potuto io nella fanciullezza. La ricordo piena di opere d'arte", racconta una degli eredi, Claudia Balla.

Lavinia Biagiotti: “Con Claudia giocavo e disegnavo lì la domenica”

"Andavo a giocare e disegnare lì la domenica, proprio con Claudia", sorride Lavinia Biagiotti, che con la Fondazione e le Collezioni di famiglia custodisce oltre 300 opere di Balla, inclusi i bellissimi bozzetti di abiti esposti al Maxxi. "Una delle eredità più belle che mi ha lasciato mia madre - dice - è disegnare il futuro, ogni giorno, per tentare qualcosa di nuovo. L'osmosi tra generazioni, come accade con gli artisti in mostra, è il segreto per ripartire".

Soprintendente: “Auspicio è che casa resti aperti in maniera permanente”

"Un intervento difficile - racconta la soprintendente Daniela Porro - perché piccolissimi, oppure enormi, spesso su materiali fragili come carta di giornale. Lì dentro c'è tutto Balla, compresa la collezione dedicata al Bal Tic Tac. L'auspicio ora è che la casa possa restare aperta in maniera permanente".