Così il candidato sindaco di centrodestra della Capitale: “Il sindaco nel suo territorio ha più poteri del presidente del Consiglio, ma ha anche tante responsabilità talvolta su cose che non ha magari affrontato in maniera diretta”
“Il sindaco nel suo territorio ha più poteri del presidente del Consiglio, però è chiaro che ha anche tante responsabilità oggettive. Ci sono fatti su cui detiene una responsabilità diretta, che però gli piovono addosso. Governa circa 300 procedure ad istanza di parte e circa 600 procedure che partono d’ufficio, ognuna di esse potrebbe essere potenzialmente una mina e da ciascuna di queste potrebbero derivare conseguenze di carattere civile, contabile o penale. Queste responsabilità andrebbero riviste, ma questo dovrebbe essere oggetto di una riforma di carattere nazionale”. Lo ha detto Enrico Michetti, candidato sindaco di Roma del centrodestra, intervistato ad 'Agenda' su SkyTg24, interpellato in merito alla difficoltà di trovare candidati sindaco.
Michetti: “Priorità sono sicurezza, decoro urbano, trasporti”
“Io credo – ha proseguito - che il problema della sicurezza sia importante, in alcuni luoghi che rappresentano un biglietto da visita della città, come le stazioni. Ci sono quartieri che sono assediati dalla criminalità, lo spaccio, la prostituzione. Però ci sono anche problemi riguardanti il decoro urbano, l’igiene urbana, i rifiuti, i trasporti che vanno adeguati a una grande città che deve avere la dignità di una grande città del pianeta. Ripristinare l’ordinario. Questo è un compito che spetterà al prossimo sindaco e su cui noi stiamo lavorando in termini programmatici”.
“Girare città e raccontare nostro sogno a cittadini”
Michetti ha aggiunto: “Dovremo girare tutta la città e raccontare il nostro sogno ai cittadini che incontriamo. In una città di tre milioni di persone non le potremo conoscere tutte, ma l'importante è creare un rapporto di affetto ed empatia con le persone. Creare un entusiasmo che è figlio del sogno che vogliamo rappresentare. In questa fase io mi devo far conoscere. Domani ho diversi incontri in televisione, negli spostamenti mi fermerò nell’area suburbana e periferica”.
Michetti: “In regione Lazio vaccinazione organizzata bene”
“La pandemia – ha dichiarato - manifesta dei sintomi che sono delle volte assolutamente mortali, nella maggior parte dei casi dà sintomi che non ce ne si accorge nemmeno di avere, in una parte importante dei casi si manifesta come una influenza. Per questo io mi sono fatto il vaccino e credo in quanto viene fatto per la cura, la prevenzione e la tutela dei cittadini”.
"Nella Regione Lazio - ha aggiunto - la vaccinazione è stata organizzata bene. Il problema del Covid è stato all'inizio, perché non si conosceva, probabilmente sono state fatte delle scelte poco coerenti con la gestione della pandemia. Criticare quella fase, da cittadino, lo trovo corretto, perché al centro c’era la vita delle persone. Quando dovevi scegliere se tenere in vita l'uno o l'altro, non ci si doveva arrivare”.
“Il vaccino me lo sono fatto, scelta consapevole”
Commentando una sua vecchia dichiarazione in cui aveva paragonato il vaccino al doping di massa praticato nello sport dai Paesi del blocco comunista, Michetti ha spiegato :“Il vaccino me lo sono fatto, è una mia scelta consapevole, ma rispetto chiunque abbia un'opinione diversa dalla mia. Non si può coattivamente iniettare una sostanza. In quella circostanza si parlava dell'obbligatorietà dei vaccini. L'articolo 32 della Costituzione ci dice che il vaccino può essere reso obbligatorio ma l’ultimo comma dell'articolo dice anche 'nel pieno rispetto della persona umana’”.
“Per giunta sceglieremo squadra di altissimo profilo”
Michetti ha poi concluso: “Mi metto al servizio dei cittadini di Roma e della giunta. È chiaro che se ho dei bomber che fanno 40 gol, l'anno successivo gliene devo far fare 50. Io sono al servizio di tutti, questo è stato sempre il mio ruolo nella vita tecnico-amministrativa. Se riesco a far fare il massimo, apprestando tutte le procedure necessarie affinché questo si verifichi, alla dottoressa Matone, a Vittorio Sgarbi e a tutti coloro che faranno parte dell’esecutivo, e li sceglieremo tra figure di altissimo profilo, io sarò l’uomo più contento del mondo, perché avrò fatto qualcosa per la mia città. Ci sono tutti i buoni auspici per fare un buon lavoro”.