Roma, stretta anti corruzione del Papa: stop a regali sopra i 40 euro

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Oltre a una autocertificazione che garantisca nessun precedente per reati di terrorismo, riciclaggio, evasione o elusione fiscale, i dirigenti vaticani, compresi i cardinali Capi Dicastero o responsabili di Enti, non potranno avere beni o investimenti, neanche per interposta persona, nei paradisi fiscali o investire in aziende che operano contro la Dottrina della Chiesa

Dopo il codice sugli appalti, nuova stretta di Papa Francesco per combattere la corruzione. Il pontefice si rivolge a chi all'interno della Chiesa ha responsabilità amministrative, chiedendo una autocertificazione obbligatoria che garantisca nessun precedente per reati di terrorismo, riciclaggio, evasione o elusione fiscale. Inoltre, a tutti i dipendenti vieta di ricevere regali dal valore superiore a 40 euro. La decisione arriva mentre Moneyval, il Comitato di Strasburgo che valuta la trasparenza finanziaria degli Stati, sta redigendo il rapporto sui progressi della Santa Sede, dossier che dovrebbe essere pubblicato per la metà di giugno.

La stretta anti corruzione

Secondo quanto stabilisce la Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio del Papa, recante disposizioni sulla trasparenza nella gestione della finanza pubblica, i dirigenti vaticani, compresi i cardinali Capi Dicastero o responsabili di Enti, e gli amministrativi, oltre all'autocertificazione, non potranno avere beni o investimenti, neanche per interposta persona, nei paradisi fiscali o investire in aziende che operano contro la Dottrina della Chiesa. Saranno ostativi all'assunzione o anche al proseguimento delle loro funzioni perché la dichiarazione deve essere presentata ogni due anni, anche per quanto riguarda processi giudiziali per sfruttamento dei minori. Le regole riguardano tutti i livelli dirigenziali della Santa Sede e tutti coloro che svolgono funzioni di amministrazione attiva, funzioni giurisdizionali o di controllo. La Segreteria per l'Economia potrà eseguire controlli sulla veridicità delle dichiarazioni dei dirigenti e la Santa Sede, in caso di dichiarazioni false o mendaci, potrà licenziare il dipendente e chiedere i danni eventualmente subiti.

"La corruzione può manifestarsi in modalità e forme differenti"

Le nuove norme, dopo quelle sugli appalti e i contratti, si sono rese necessarie perché "la corruzione può manifestarsi in modalità e forme differenti - sottolinea lo stesso Papa presentando il Motu Proprio - anche in settori diversi da quello degli appalti e per questo le normative e le migliori prassi a livello internazionale prevedono per i soggetti che ricoprono ruoli chiave nel settore pubblico particolari obblighi di trasparenza ai fini della prevenzione e del contrasto, in ogni settore, di conflitti di interessi, di modalità clientelari e della corruzione in genere".

Il report di Moneyval

Moneyval, l'organo del Consiglio d'Europa che vigila sull'applicazione delle norme anti riciclaggio e contro il finanziamento delle attività terroristiche, sta esaminando l'ultimo rapporto sul rispetto degli standard tecnici e l'efficacia delle misure prese dalla Santa Sede per lottare contro questi due fenomeni. L'analisi stabilirà se le leggi, le norme e altre misure necessarie a prevenire e combattere il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo sono state adottate e sono utilizzate. L'organo di Strasburgo deve inoltre valutare se il sistema antiriciclaggio e contro il finanziamento del terrorismo funziona e in che misura la Santa Sede sta raggiungendo una serie di obiettivi prestabiliti.

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