Covid Roma, centinaia bare in attesa: cremazioni in tilt

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La pandemia di Covid, con oltre tremila decessi in più in città solo nel 2020 rispetto ai consueti 30mila all'anno, ha portato vicino all'implosione un sistema già fragile

Riuscire a far cremare la salma dei propri cari nei tempi previsti, 15 giorni, a Roma da alcuni mesi è diventato molto difficile. Nei giorni scorsi una famiglia ha persino affittato quattro maxi pareti pubblicitarie per manifestare il proprio sdegno: "Scusa mamma se non riesco ancora a farti tumulare". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE NEL LAZIO - LA SITUAZIONE A ROMA)

La situazione

Le liste di attesa, in alcuni casi, possono durare anche mesi. Con le aziende di servizi funebri che hanno iniziato a manifestare in piazza chiedendo risposte al Campidoglio e le opposizioni che denunciano ritardi della giunta di Virginia Raggi. La pandemia di Covid, con oltre tremila decessi in più in città solo nel 2020 rispetto ai consueti 30mila all'anno, ha portato vicino all'implosione un sistema già fragile, con impianti datati e un numero di operatori insufficiente per affrontare una situazione di emergenza. Al momento Ama, la partecipata del Campidoglio che si occupa di rifiuti e servizi cimiteriali, stima 850 bare in più in attesa del servizio funebre rispetto ai periodi ordinari.

I precedenti

Un primo accumulo di salme si  è verificato in estate, dopo la chiusura dei nuovi accessi al cimitero Laurentino. In città è attivo un impianto, al Flaminio, con sei forni, che attualmente lavora 250 pratiche al giorno. Il sistema è andato in crisi con l'impennata di decessi negli ultimi tre mesi del 2020, in corrispondenza con la seconda ondata dell'epidemia. Ama stima che da ottobre 2020 a oggi, a Roma si è registrato un incremento di oltre cinque decessi rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti. L'azienda rivendica di essere riuscita, pur con un organico fortement ridotto, "ad assorbire l'83% del surplus, contenendo al massimo le giacenze rispetto ai numeri fisiologici". Nel breve periodo la partecipata prevede di poter aumentare la capacità operativa fino a un massimo di 360 cremazioni quotidiane. Servirebbero però nuove strutture: l'ex assessore comunale all'Ambiente Pinuccia Montanari aveva presentato un documento per aggiungere quattro nuovi forni ad arrivare a una capacità di 500 lavorazioni al giorno. Finora il piano è rimasto inevaso, per realizzare gli impianti servirebbe circa un anno.

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