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Roma, operazione dei carabinieri: 44 indagati per droga

Lazio
©Ansa

Accertata l'esistenza di un'associazione criminale composta da quattro livelli, organizzati in maniera piramidale

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Una vera e propria piazza di spaccio, gestita da un'organizzazione criminale senza scrupoli nel popoloso quartiere romano di Ponte di Nona, è stata scoperta dai carabinieri nell'ambito di un'operazione denominata "Limes" conclusa con 44 indagati di cui 22 destinatari di misure cautelari.

Le indagini

Accertata l'esistenza di un'associazione criminale composta da quattro livelli, organizzati in maniera piramidale. I due capi e promotori, giovanissimi ma con un curriculum criminale di tutto rispetto, avevano creato sistema in cui tutti avevano un loro ruolo, come un grande ipermercato. La piazza di spaccio, in base a quanto accertato dai carabinieri della Compagnia di Tivoli coordinati dalla Dda di Roma, era operativa 24 ore su 24 con profitti che arrivavano a circa 100 mila euro al mese. C'era chi si occupava del rifornimento dello stupefacente da Tor Bella Monaca, chi forniva l'alloggio per il confezionamento delle dosi, chi le smerciava con veri e propri turni. Il gruppo criminale aveva messo su anche un servizio di catering, una sorta di mensa, che veniva fornito agli "impiegati" della piazza di spaccio, comprese anche le vedette che si occupavano della sicurezza dell'area.
Riscontrata dagli inquirenti la disponibilità di armi da parte del gruppo criminale. Le telecamere installate dai carabinieri hanno più volte ripreso i vertici dell'organizzazione passeggiare nella piazza di spaccio visibilmente armati, chiaro segno - secondo gli investigatori - di "marcatura del territorio" e dimostrazione della potenza di fuoco dell'associazione a delinquere. A quanto accertato il campo dell'organizzazione, attualmente in carcere, impartiva gli ordini con il cellulare. Il giro d'affari calcolato dagli inquirenti era di tutto rispetto: circa centomila euro al mese con 300 scambi giornalieri. Altro aspetto accertato dai militari è stato il totale asservimento di una grossa fetta della popolazione del complesso di case popolari. A quanto reso noto, i capi dell'organizzazione si preoccupavano anche di risolvere le situazioni di contrasto tra gli occupanti degli alloggi popolari, individuando tra coloro che potevano occuparli solo quelli che avrebbero poi fornito all'associazione un contributo fattivo.

Gli arresti

A capo dell'organizzazione C. V., 29 anni, che seppure in regime di detenzione nel carcere di Rebibbia riusciva a gestire l'attività illegale utilizzando anche un telefono cellulare fatto arrivare illecitamente all'interno del penitenziario. L'indagine ha consentito di arrestare durante la fase investigativa 19 persone in flagranza di reato, denunciarne tre a piede libero e segnalare come assuntori 34 individui, nonché di recuperare e sequestrare quasi 35 chili tra hashish, cocaina e crac.

Gip: "Armi per ostentare potere"

Il gruppo criminale dedito allo spaccio era equipaggiato di armi con cui "giravano per il quartiere di Ponte di Nona" per "ostentare" il potere nella piazza di spaccio. È quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Corrado Cappiello. Nella disponibilità dell'organizzazione sono stati trovati fucili mitragliatori e pistole. "Ricorre anche l'aggravante dell'essere l'associazione armata - scrive il gip - attese le risultanze delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della piazza di spaccio che hanno ripreso diversi componenti del sodalizio ostentare la disponibilità di un fucile in distinte occasioni". Per il giudice "l'ostentazione di fucili sul luogo di svolgimento dell'attività di smercio della droga consente di ritenere patrimonio comune di conoscenza della disponibilità di armi da parte dell'associazione. Del resto, riferimenti ad armi da fuoco sono emersi anche in conversazioni concernenti figure di maggior spicco. Uno degli arrestati ammette di avere un 'fucile a pompa bello potente'".

ZIngaretti: "Grazie a carabinieri e procura"

"Grazie ai Carabinieri della Compagnia di Tivoli e alla Procura Distrettuale Antimafia di Roma per le indagini che hanno fatto emergere un'attività di spaccio nel cuore nel quartiere di Ponte di Nona. Un lavoro prezioso e un altro passo avanti per la lotta alla criminalità." Così in una nota il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. 

Il prefetto di Roma si congratula con i carabinieri

Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi, si è complimentato con il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Roma, Generale Lorenzo Falferi esprimendo "grande soddisfazione e apprezzamento per gli importanti esiti dell'operazione Limes. Una complessa indagine sviluppata dalla prima metà del 2017 al marzo 2019 e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ulteriore conferma, sottolinea il Prefetto, dell'intenso e costante lavoro che le donne e gli uomini dell'Arma dei Carabinieri e delle Forze dell'ordine tutte portano avanti ogni giorno per assicurare legalità e sicurezza sul territorio della provincia".