Così l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato: "Sono 21 i decessi e 1.810 i guariti"
Il nuovo live con gli aggiornamenti di oggi nel Lazio
"Oggi su oltre 12mila tamponi nel Lazio (+964) e oltre 17mila antigenici per un totale di oltre 30mila test, si registrano 1.060 casi positivi (-29), 21 i decessi (-13) e +1.810 i guariti". Così l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato.
Resta l'obbligo delle mascherine a scuola per i bambini tra i 6 e gli 11 anni ma nel prossimo Dpcm il governo dovrà rivedere la norma, lo ha stabilito il Tar del Lazio accogliendo il ricorso di alcuni genitori rivelando dei "vizi di istruttoria". (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
16:34 - Nel Lazio dal primo marzo vaccinazione da medici famiglia
"Si parte dal primo marzo con la vaccinazione presso i medici di medicina generale con le classi di età 55 - 54 anni. Si faranno ogni mese due classi di età e quindi successivamente ad aprile con le classi 53 - 52 anni. Questa modalità è consequenza della disponibilità delle dosi del vaccino Astrazeneca". Così l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato.
16:26 - Nel Lazio 1.060 positivi su oltre 30mila test
"Oggi su oltre 12mila tamponi nel Lazio (+964) e oltre 17mila antigenici per un totale di oltre 30mila test, si registrano 1.060 casi positivi (-29), 21 i decessi (-13) e +1.810 i guariti". Così l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato. "Diminuiscono i casi, i decessi, i ricoveri e sono stabili le terapie intensive. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 8%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende sotto il 4%. I casi a Roma città tornano sotto a quota 500" aggiunge l'assessore.
12:54 – Resta l'obbligo di mascherine a scuola
Resta l'obbligo delle mascherine a scuola per i bambini tra i 6 e gli 11 anni ma nel prossimo Dpcm il governo dovrà rivedere la norma, lo ha stabilito il Tar del Lazio accogliendo il ricorso di alcuni genitori rivelando dei "vizi di istruttoria". I giudici amministrativi, con l'ordinanza 873/2021 hanno però "mantenuto ferma l'efficacia del provvedimento impugnato" - il Dpcm del 14 gennaio - fino "alle nuove determinazioni", affermando che l'esecutivo "dovrà provvedere in occasione della riedizione del potere".
Nell'ordinanza i giudici ricordano che i Dpcm a partire dal 3 novembre sembrano "essersi discostati dalle indicazioni preventive e specifiche fornite dal Cts" che nel verbale 104 del 31 agosto 2020 "in ordine alla tematica dell'uso delle mascherine a scuola, non ha consigliato di imporne l'uso, in modo indiscriminato, ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, affermando viceversa che la mascherina può essere rimossa in condizioni di staticità con il rispetto della distanza di almeno un metro e l'assenza di situazioni che prevedono la possibilità di aerosolizzazione (es: canto)". Anche nei successivi verbali, dicono ancora i giudici, "non ha espresso alcunché in ordine all'imposizione delle mascherine ai bambini durante l'orario scolastico" e , dunque, "appare sussistere il dedotto difetto di motivazione e di istruttoria". Le esigenze dei genitori che hanno fatto ricorso, sostiene ancora il Tar, possono quindi "trovare adeguata tutela in un remand all'amministrazione, perché rivaluti la prescrizione in rassegna, alla luce delle specifiche indicazioni dettate dal Cts...ed anche tenendo conto, eventualmente e alla luce dei dati scientifici, della situazione epidemiologica locale come suggerito dall'Oms nel documento del 21 agosto 2020 richiamato dal Cts nel verbale 104". Un 'remand' che il governo deve attuare "in occasione della riedizione del potere, in vista della scadenza del Dpcm del 14 gennaio 2021". Fino ad allora, concludono i giudici, il provvedimento "resta efficace anche nella parte oggetto di impugnazione e fino alle nuove determinazioni dell'autorità amministrativa, in ossequio del principio di precauzione"
8:23 - Nel Lazio 1.089 casi su oltre 29mila test
Nel Lazio su oltre 29mila test, di cui 18mila antigenici, ieri si sono registrati 1.089 casi positivi, 34 decessi e 2.806 guariti, il rapporto tra test effettuati e casi positivi è del 9%, ma considerando anche gli antigenici scende sotto il 4%. Diminuiscono i casi, i ricoveri e le terapie intensive, mentre aumentano i decessi. I casi a Roma città tornano sotto a quota 600.