Studio Cnr, durante lockdown migliorata qualità aria in Lazio e a Roma

Lazio

L'analisi ha confermato che il miglioramento della qualità dell'aria non è stato determinato da particolari condizioni meteorologiche, ma dalla forte riduzione del trasporto stradale e delle attività definite non essenziali durante il lockdown

Qualità dell'aria migliorata e calo dell'inquinamento a Roma e nel Lazio durante i mesi del lockdown di marzo-aprile 2020 (COVID: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - MAPPE E GRAFICI - L'EMERGENZA NEL LAZIO E A ROMA). Emerge dallo studio pubblicato su Springer Nature da un gruppo di ricercatori dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia). L'analisi ha confermato che il miglioramento della qualità dell'aria non è stato determinato da particolari condizioni meteorologiche, ma dalla forte riduzione del trasporto stradale e delle attività definite non essenziali durante il lockdown.

Lo studio

I ricercatori hanno combinato le osservazioni del sensore TROPOspheric Monitoring Instrument (Tropomi) a bordo del satellite Sentinel 5P con le misure acquisite a terra nelle stazioni di monitoraggio della qualità dell'aria (Arpa) e nella stazione di monitoraggio A. Liberti del Cnr-Iia. Dai dati emerge un calo drastico per i biossidi di azoto (NO2), nella capitale e nell'area nord-occidentale del Lazio, e ancor di più del monossido di azoto (NO). Una riduzione meno marcata, ma comunque rilevante, per il monossido di carbonio (CO), mentre i livelli di ozono (O3) hanno mostrato una variabilità tra cali ed aumenti a seconda del tipo di sito analizzato. 

Bassani (Cnr): "Riduzione di NO2 più alta nelle zone di traffico urbano"

"La riduzione di NO2 - spiega Cristiana Bassani del Cnr-Iia - è risultata più alta nelle zone di traffico urbano (-51%) rispetto a quelle di background urbano (-34%) e rurale (-21%) a causa degli effetti delle restrizioni sulle sorgenti di emissioni di questo inquinante. Una maggiore diminuzione - aggiunge - è stata osservata nelle concentrazioni del monossido di azoto con riduzioni del -56%, -48% e -37% rispettivamente nei siti di traffico urbano, background urbano e rurale". Una significativa riduzione, anche se inferiore alle precedenti, è stata osservata per il monossido di carbonio (CO), mentre i livelli di ozono (O3) hanno mostrato "una variabilità dipendente dal tipo di sito analizzato - conclude Bassani -, esibendo sia aumenti che diminuzioni in siti urbani (7% in background urbano e 15% in background suburbano) e rurali (-11%)".

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