Imposto il divieto di partecipare a pubbliche riunioni senza il preventivo assenso dell'autorità competente
Applicata a Giuliano Castellino la misura della sorveglianza speciale. Gli agenti hanno notificato ieri pomeriggio il provvedimento per gli episodi avvenuti nell'ottobre scorso a piazzale Ostiense e a piazza del Popolo. In quelle occasioni Castellino, leader romano di Forza Nuova, aveva violato le disposizioni in vigore per l'emergenza Covid e tenuto condotte di "pubblica istigazione alla contravvenzione delle stesse".
Le imposizioni
Il Tribunale ha imposto a Castellino anche il divieto di partecipare a pubbliche
riunioni senza il preventivo assenso dell'autorità competente: in caso di violazione, nei confronti del sorvegliato sarà applicata la reclusione da uno a cinque anni e sarà consentito l'arresto anche fuori flagranza. Al centro del provvedimento, le manifestazioni di protesta non autorizzate e attuate in violazione della normativa regionale che precludeva la circolazione nella pubblica via a partire dalla mezzanotte, quale quella del 27 ottobre scorso in piazza del Popolo a Roma.
Il tribunale
In particolare, il tribunale evidenzia che Castellino "è da considerare pericoloso" poiche' "organizza forme di protesta destinate a sfociare in scontri con le forze dell'ordine, in quanto, non solo attuate mediante iniziative non autorizzate ma deliberatamente tese (come significato dai post su web che le promuovevano, le annunciavano e le rivendicavano) a elevare il livello di conflittualità sociale con modalità che includono il programmato scontro fisico con gli appartenenti alle forze dell'ordine". Il ruolo 'politico' di leader del movimento romano di Forza Nuova non viene considerato dal tribunale una "scriminante", ma, invece, un "elemento di maggior pericolo". perché utilizzato per "amplificare l'eco pubblica dei suoi richiami a violare le leggi e incrementare il numero dei partecipanti alle manifestazioni di piazza che organizza, riuscendo così, in piena emergenza pandemica, a far convergere centinaia di persone, con conseguente incremento del rischio di contagio, assumendo condotte pubbliche inneggianti alla ribellione, alla disobbedienza e al combattimento".