Roma Termini, ambulante strappa mascherina a donna e la bacia: condanna a un anno e 4 mesi

Lazio
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L’episodio è successo lo scorso 11 agosto. L’uomo, arrestato il 14 agosto con l’accusa di violenza sessuale, è stato condannato a un anno e 4 mesi di carcere come richiesto dal pm titolare del fascicolo

I.B., venditore ambulante romeno 30enne, lo scorso 11 agosto ha abbassato la mascherina chirurgica e ha baciato in bocca presso la stazione di Roma Termini una ragazza, che si è spaventata e ha urlato: sul posto erano intervenuti i carabinieri per fermare l’uomo. Oggi per il 30enne è arrivata la condanna a un anno e quattro mesi di carcere, così come richiesto dal pubblico ministero titolare del fascicolo, Antonio Verdi, con l’accusa di violenza sessuale. La notizia è ripotata da Il Messaggero.

La vicenda

L’11 agosto la ragazza era scesa dal treno in stazione Termini, indossando la mascherina chirurgica, ed era rimasta in attesa che un suo amico in automobile la passi a prendere. Dopo aver passeggiato tra i negozi per perdere tempo, prese l'uscita verso via Marsala. Nel frattempo le si parò davanti il 30enne che le voleva vendere dei santini. La ragazza aveva rifiutato e lui aveva insistito finché la giovane non si era fermata per guardare i cartoncini. A quel punto l’uomo le abbassò la mascherina rapidamente e la baciò. La vittima si allontanò a asso svelto, urlando e temendo di aver contratto il coronavirus (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI LA SITUAZIONE NEL LAZIO E A ROMA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI). Sul posto erano poi intervenuti due carabinieri, a cui la ragazza aveva spiegato cos’era accaduto e aveva descritto l’aggressione indicando il soggetto che cercava di dileguarsi. Le forze dell’ordine erano però riuscite a fermarlo.

Le indagini

L’uomo aveva negato di averla toccata, spiegando che le stava vendendo solo dei santini e che la ragazza si era forse confusa. La ricostruzione della vicenda era stata però confermata dall'indagine meticolosa degli investigatori. Inoltre, nella stazione Termini è presente un impianto di videosorveglianza, da cui si possono attingere eventuali immagini. Il 14 agosto era così scattato l’arresto per l'accusa di violenza sessuale. A distanza di cinque mesi, era giunta la prima sentenza che certificava la versione dei fatti fornita dalla vittima.

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