Covid Roma, Spallanzani: "203 ricoverati, finora 1708 dimessi"

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Sono 32 i pazienti positivi al tampone per la ricerca Sars-CoV-2 ricoverati in terapia intensiva. È quanto emerge dal bollettino di oggi dell'istituto romano

In questo momento sono ricoverati allo Spallanzani di Roma 203 pazienti positivi al tampone per la ricerca Sars-CoV-2. 32 pazienti sono ricoverati in Terapia Intensiva. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 1.708. È quanto emerge dal bollettino di oggi dell'istituto.

Falso positivo per il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà: l'esito del secondo tampone è stato negativo. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE NEL LAZIO - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

17:18 - Nel Lazio 1.613 casi, Roma a quota 700

Nel Lazio su oltre 12 mila tamponi (+275) si registrano 1.613 casi positivi (-166), 45 decessi (+2) e 1.636 guariti. Diminuiscono i casi, i ricoveri e le terapie intensive, mentre aumentano i decessi. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 12% ma se si considerano anche gli antigenici la percentuale scende a 4,5%. I casi a Roma città sono a quota 700.

13:48 - Prof Roma: “Rientro in presenza non è uguale a normalità”

Rientrare in presenza il giorno 11 gennaio non significa ritornare alla normalità, semplicemente perché non stiamo vivendo una situazione normale: lo scrive un gruppo di docenti dell'istituto IIS Piaget Diaz di Roma in una lettera appello. "Consapevoli che la nostra popolazione scolastica, molto eterogenea per estrazione sociale, provenienza culturale e geografica, avrebbe incontrato difficoltà a misurarsi con i problemi legati alla didattica a distanza e alla sospensione delle attività in presenza - spiegano i docenti - abbiamo profuso il massimo impegno possibile a garantire non solo la prosecuzione della didattica, ma anche il necessario sostegno ai nostri alunni, adolescenti impauriti e spaesati al cospetto di un così catastrofico evento, con l'obiettivo di raggiungerli e coinvolgerli nella partecipazione al dialogo educativo. Il tempo dedicato a ripensare l'attività consueta alla luce delle nuove modalità è stato illimitato ed ha costituito una gigantesca avventura, in cui si sono spese professionalità consolidate, entusiasmo e tenacia senza misura". "Durante la modalità a distanza la scuola ha avuto la possibilità di offrire una didattica diversa, più agile e moderna non solo negli strumenti ma anche nei contenuti. I nostri ragazzi hanno compreso questo sforzo che veniva fatto per loro con una intensità che probabilmente non si aspettavano. Siamo entrati nelle loro case, e loro nelle nostre: la scuola nella didattica a distanza paradossalmente ci ha avvicinato, in emergenza non erano soli e lo hanno capito. La didattica in presenza segue logiche diverse da quella a distanza, ed entrambe hanno rivelato la loro efficacia, mentre l'ibrido della DDI disconosce le peculiarità dell'una e dell'altra. Con l'aggravante che ii 50% dei compagni a casa, se la classe non è provvista di LIM, seguono il docente collegato con un PC o un tablet!. Soprattutto per le prime classi in queste condizioni, è complesso realizzare un clima di socializzazione e di conoscenza reciproca, indispensabili per trasformare un elenco di adolescenti scritti su un registro in un vero "gruppo-classe". Restare seduti a un metro di distanza, con la mascherina, che il nostro lungimirante DS aveva previsto come obbligatoria fin da subito, di fronte al docente a sua volta dotato di mascherina, senza possibilità di muoversi per non superare il famigerato metro di distanza, non favorisce certo le relazioni interpersonali. Le finestre necessariamente aperte con qualsiasi temperatura sono incompatibili con una situazione di benessere in aula. Il pensiero critico certo non trova giovamento in queste condizioni, la socialità neppure". "Riteniamo pertanto necessario che le Istituzioni preposte siano impegnate a valutare l'opportunità di riprendere le attività in presenza solo quando si potrà effettivamente godere dei vantaggi delle stesse. Fino ad allora l'unica soluzione seria ed efficace è la DAD - Didattica-A-Distanza", concludono.

12:11 - Scuola, studenti liceo di Roma: "Non ci sono condizioni per rientro"

Le condizioni per tornare a scuola non ci sono. Lo scrivono gli studenti del Liceo scientifico, linguistico e classico Amaldi di Roma in una lettera aperta alla ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina. "Riteniamo sia più produttivo rimanere in Didattica a Distanza data la situazione ancora critica dei contagi e i compromessi, a nostro avviso irragionevoli, a cui dovremo attenerci per assicurare un corretto svolgimento delle lezioni", dicono i ragazzi i quali osservano che "analizzando i dati relativi alle diagnosi di SARS-CoV-2 delle ultime settimane possiamo notare che la curva del numero dei casi ha smesso di scendere ed è probabile che ci troveremo presto a fronteggiare un nuovo aumento dei casi e dei carichi ospedalieri portando di nuovo le terapie intensive vicine al collasso. In questo contesto capiamo quanto siano importanti le regole di contenimento dei contagi perciò pensiamo che le misure esposte dall'Ufficio Scolastico Regionale a nostro avviso troppo complesse e poco attuabili in maniera pratica; abbiamo dunque imparato dai fatti accaduti anche nei mesi antecedenti a questo che non sempre le decisioni che sulla carta, quindi su un piano teorico, risultano possibili, possano essere attuabili anche su piano pratico". I ragazzi sottolineano anche "l'inadeguatezza complessiva del sistema di trasporto pubblico" e ricordano che "i locali di scuola vanno arieggiati ad intervalli di 50 minuti, cosa che comporterebbe l'abbassamento della temperatura minima consentita per legge di 18°C nelle aule. Inoltre le ragazze e i ragazzi che faranno parte del turno 10.00 - 15.00 consumeranno il pasto in aula a causa della mancanza di locali adeguati da adibire ad uso di mensa; ciò ovviamente obbligherebbe tutti gli alunni all'interno dell'aula a stare senza mascherina, per di più in un locale non sanificato data la difficoltà che si presenterà nel garantire l'igienizzazione di tutte le aule. Ci troviamo in un periodo fragile sia socialmente sia politicamente, e questo deve essere un momento di richiamo alla responsabilità. Troviamo infatti sia necessario fare marcia indietro rispetto alle decisioni prese in questi giorni riguardo il rientro a scuola, o comunque rivisitarle con maggiore ponderazione. Tutta le componenti delle scuole lo chiedono: gli alunni, i docenti, il personale ATA, i genitori, presidi e vicepresidi; il clima di insoddisfazione generale è espressione di ciò che tutti pensiamo: le condizioni per rientrare ad ora non ci sono", concludono. 

11:44 - Covid, il ministro D'Incà è positivo: "Sta bene e senza sintomi"

Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà è positivo al Covid. Il 5 gennaio, viene spiegato, il ministro si è sottoposto a un tampone: un controllo di routine a scopo precauzionale, dal momento che D'Incà non aveva alcun sintomo riconducibile al Covid. Oggi è arrivato l'esito. Per questo sono scattate immediatamente le procedure di profilassi. Il ministro - rende noto il suo ufficio stampa - sta bene, non ha alcun sintomo, si atterrà scrupolosamente alle indicazioni dell'autorità sanitaria competente. 

11:17 - Prof di un liceo di Roma: "Fondamentale vaccinare il personale"

"Bisogna passare dalla propaganda all'azione e mettere in campo soluzioni concrete ai problemi strutturali interni ed esterni agli Istituti che fino ad oggi ci sembrano irrisolti". Questo è l'appello dei docenti dello scientifico Morgagni, uno dei principali licei di Roma, che in una lettera aperta esprimono "forte dissenso" davanti alla riapertura delle lezioni in presenza da lunedì prossimo per gli istituti superiori del Lazio. Secondo i professori è "fondamentale che il personale scolastico sia inserito nella fase I dell'agenda vaccinale per proteggerlo dai rischi di contagio, nonché garantire la tanto declamata continuità dell' offerta formativa". Per i docenti, insomma, è cruciale "garantire un ritorno in presenza in sicurezza, che assicuri continuità fino alla fine dell'anno scolastico". "Appare prioritario - hanno scritto - che il rientro in presenza sia subordinato allo sviluppo di un reale progetto di potenziamento del trasporto pubblico cittadino e di un piano efficace per il tracciamento dei contagi che contempli la possibilità di accesso veloce ai tamponi per studenti e docenti al fine di circoscrivere possibili focolai". Inoltre nella lettera si segnala che "nel pieno dell'era Covid con la didattica digitale integrata in atto, in alcuni istituti superiori della capitale, tra cui il nostro, sono state accorpate delle classi considerate poco numerose (21 studenti), tornando proprio a quelle classi 'pollaio' che, ufficialmente, si dice di voler evitare".

10:27 - Spallanzani: "203 ricoverati, 1.708 dimessi"

In questo momento sono ricoverati allo Spallanzani di Roma 203 pazienti positivi al tampone per la ricerca Sars-CoV-2. 32 pazienti sono ricoverati in Terapia Intensiva. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 1.708. È quanto emerge dal bollettino di oggi dell'istituto.

8:49 - A Fiumicino positivi ancora in salita, 312

È ancora in aumento il numero dei contagi al Covid-19 nel comune di Fiumicino. Il report della Asl RM3 registra 312 positivi in totale. Rispetto all'ultimo aggiornamento, ci sono 31 nuovi casi e 25 guariti. Dal 31 dicembre si è registrato un incremento di 55 casi. L'età media rimane di 39 anni e il rapporto con la popolazione è pari a 0,39. Alta, ancora, la concentrazione tra Isola Sacra e Fiumicino dove si trova il 69% dei casi. "La campagna vaccinale prosegue in tutta Italia e il Lazio è tra le regioni più virtuose in termini di dosi somministrate - spiega il sindaco Esterino Montino - ma è fondamentale non fare ulteriormente alzare la curva perché questo, oltre alle conseguenze che conosciamo già, rallenterebbe la somministrazione dei vaccini che, invece, deve proseguire in modo spedito. Per questo ricordo a tutte e tutti l'importanza di seguire le regole: usate la mascherina, igienizzate spesso le mani e evitate assembramenti sia all'aperto che, soprattutto, al chiuso".

7:07 - Roma città a quota 700 casi

Ieri su oltre 12mila tamponi nel Lazio si sono registrati 1.779 casi positivi, 43 decessi e +1.579 i guariti. Diminuiscono i casi che tornano sotto quota duemila, mentre aumentano i decessi, i ricoveri e le terapie intensive. Così l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato: "Il rapporto tra positivi e tamponi è a 14%. I casi a Roma citta' tornano a quota 700".

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