Usura, a Roma durante lockdown tassi fino al 500%: sette arresti

Lazio

Le vittime che non riuscivano a versare le somme richieste venivano minacciate di ritorsioni per indurle a racimolare il denaro richiesto

Usura con tassi fino al 500% a Roma durante il lockdown dovuto all'emergenza Coronavirus. I carabinieri stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip della Capitale, Maddalena Cipriani, su richiesta della Procura, che dispone l'arresto per sette persone ritenute responsabili, a vario titolo, di usura continuata in concorso, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti in concorso, riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti e abusivo esercizio del credito.

Le indagini

L'inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma (coordinati dalla Procura), che si è svolta tra il marzo 2019 ed il giugno 2020, ha accertato diversi prestiti concessi dai due principali indagati a cittadini in difficoltà economiche, con un tasso usurario tra il 150% ed il 500% su base annua. Le vittime che non riuscivano a versare le somme richieste venivano minacciate di ritorsioni per indurle a racimolare il denaro richiesto.

L'ordinanza

Gli arrestati hanno "dimostrato di essere spregiudicati nel programmare le loro attività criminali dalle quali acquisiscono ingiusti profitti". Lo scrive il gip di Roma nell'ordinanza di custodia cautelare. "Si impone l'intervento cautelare poiché - aggiunge il gip - per quanto è emerso sono allo stato ancora in atto le condotte illecite ricostruite, e dunque evidente ed allarmante è il pericolo di recidiva specifica".

Le intercettazioni

Nel provvedimento sono citate alcune intercettazioni di dialoghi intercorsi tra gli indagati e le vittime di usura. "Io ti strappo le corde - dice uno degli arrestati - te le strappo le corde vocali, non ti faccio più lavorare". E ancora: "Io voglio esagerare, perché ti meno, oggi ti prendo a cascate in faccia, promesso, e lo faccio". 

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