In totale sono 25 i casi individuati dalle fiamme gialle, di cui quattro verbalizzati in via amministrativa, con un danno per le casse dello Stato di oltre 700.000 euro
Ventuno persone sono state denunciate dalla guardia di finanza di Roma con l'accusa di aver percepito indebitamente la pensione di guerra. In totale sono 25 i casi individuati dalle fiamme gialle, di cui quattro verbalizzati in via amministrativa, con un danno per le casse dello Stato di oltre 700.000 euro.
Le indagini
Il nucleo speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della guardia di finanza, dopo aver acquisito dalla ragioneria generale dello Stato i dati dei titolari del trattamento assistenziale, li ha elaborati individuando alcune posizioni, riferibili a persone decedute o sprovviste dei requisiti reddituali per aver diritto alla prestazione, che spetta ai militari o ai civili che abbiano riportato, per causa di guerra, una menomazione dell'integrità psico-fisica. Poi sono scattati gli accertamenti "sul campo", eseguiti dal terzo e dal settimo Nucleo Operativo Metropolitano, nonché dalle Compagnie di Velletri e Colleferro, che hanno permesso di individuare 25 situazioni di illecita percezione tra Roma, Lido di Ostia, Bellegra e Genzano di Roma.
Le accuse
Ventuno persone dovranno rispondere, a seconda dei casi, di truffa aggravata ai danni dello Stato ovvero indebita percezione di provvidenze attraverso mendaci autodichiarazioni. Inoltre, nei confronti di alcuni, l'Autorità Giudiziaria ha disposto il sequestro preventivo delle somme giacenti sui conti correnti, fino a concorrenza del credito vantato.