La vittima, piegata alle volontà dei suoi aguzzini, ha iniziato a soffrire di disturbi d'ansia che lo hanno portato a un lungo periodo di degenza all'ospedale pediatrico Bambino Gesù
A Roma i carabinieri hanno preso nuna banda di bulli che per quattro mesi hanno vessato, minacciato e insultato un ragazzino di 15 anni attraverso profili falsi creati in una chat di un servizio di messaggistica istantanea.
La vicenda
La vittima, piegata alle volontà dei suoi aguzzini, ha iniziato a soffrire di disturbi d'ansia che lo hanno portato a un lungo periodo di degenza all'ospedale pediatrico Bambino Gesù. Ma la banda di bulli è stata rintracciata dai carabinieri. Le indagini sono partite quando il papà del 15enne ha chiesto aiuto ai militari e grazie ad accurati accertamenti su tabulati telefonici e dati telematici, sono riusciti a stringere il cerchio intorno ai tre responsabili, tutti studenti romani e coetanei della vittima.
Le accuse
Le accuse nei loro confronti sono quelle di estorsione aggravata in concorso, atti persecutori e lesioni personali aggravate in concorso. I bulli avevano costretto la giovane vittima a consegnare denaro - una somma stimata in complessivi 150 euro - e pacchetti di sigarette, bersagliandola con continue minacce e insulti, anche a sfondo razziale, facendo leva sulle sue origini centrafricane.