Ostia, confiscate sei imprese del clan Fasciani

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Il provvedimento rappresenta la conclusione dell'operazione "Tramonto": la sentenza in corso di esecuzione comporta la definitiva acquisizione da parte dello Stato delle sei imprese all'epoca costituite

La guardia di finanza di Roma ha eseguito la confisca, disposta dalla Corte di Appello capitolina, di sei imprese riconducibili al clan Fasciani di Ostia, che gestivano uno stabilimento balneare, il 'Faber Village', oggi 'Village', per un valore complessivo di circa tre milioni di euro.

Il provvedimento

Il provvedimento rappresenta la conclusione dell'operazione "Tramonto": la sentenza in corso di esecuzione comporta la definitiva acquisizione da parte dello Stato delle sei imprese all'epoca costituite. Lo stabilimento è aperto sotto il controllo di amministratori giudiziari.

Virginia Raggi: "Duro colpo ai Fasciani, vittoria per onesti"

"Duro colpo al clan Fasciani di Ostia. Confiscate sei imprese dal valore di tre milioni di euro, tra cui stabilimento balneare. Ringrazio giudici e Guardia di Finanza. Un'altra vittoria per i cittadini onesti. Andiamo avanti #ATestaAlta contro la criminalità. #FuoriLaMafiaDaRoma". Così su Twitter la sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Le indagini sul clan Fasciani

Nel marzo 2014 le Fiamme Gialle hanno arrestato 16 persone, tra cui il boss Carmine Fasciani, per intestazione fittizia di beni, aggravata dal metodo mafioso, e sequestrarono varie società. Fatti per cui Fasciani è stato condannato a otto anni e sei mesi di reclusione. Le indagini hanno consentito di accertare come il clan si fosse insinuato e radicato nell'economia legale attraverso la costituzione, grazie a dei compiacenti "prestanome", di aziende attive nei settori della ristorazione, della gestione di stabilimenti balneari e delle discoteche. Questo sistema aveva l'obiettivo di nascondere la riconducibilità delle aziende ai reali proprietari ed era stato architettato per preservare i patrimoni illecitamente accumulati con i proventi dei reati di usura, estorsione e traffico di droga. Per eludere gli effetti del provvedimento cautelare, che aveva colpito nel 2013 nell'ambito dell'operazione "Nuova Alba" alcune società operanti nel noto stabilimento balneare "Faber Village, Carmine Fasciani aveva costituito una serie di piccole imprese, intestate a "teste di legno" che avevano preso in gestione la struttura e le varie attività commerciali esercitate al suo interno.

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