Roma, droga a domicilio: 7 arresti tra cui presunto killer Luca Sacchi

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Tra gli indagati, anche Paolo Pirino, il ragazzo accusato in concorso con l'amico Valerio del Grosso di essere l'autore materiale dell'omicidio del personal trainer

Sette ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip nei confronti di altrettanti ragazzi al termine di un'indagine condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Dda di Roma su un giro di spaccio. Tra gli indagati, anche Paolo Pirino, accusato in concorso con l'amico Valerio del Grosso di essere l'autore materiale dell'omicidio di Luca Sacchi, ucciso con un colpo di pistola alla testa davanti ad un pub lo scorso 23 ottobre a Roma. Nel corso delle indagini, Pirino ha anche tentato di investire due finanzieri. Era alla guida della sua auto, quando i militari gli hanno intimato di fermarsi. Lui invece ha accelerato, tentando di travolgerli. 

L'inchiesta

Le indagini hanno rivelato la presenza, nel quartiere San Basilio, di un vero e proprio call center della droga messo in piedi da un'organizzazione criminale. La droga, in particolare cocaina, veniva ordinata per telefono e poi consegnata direttamente al domicilio indicato dai clienti. In carcere sono finiti i fratelli M. B e S. B. e Pirino, mentre nei confronti di quattro corrieri, tra cui tre ragazze, che portavano la droga a domicilio - S. P., N. M., M. C., e L. L. - sono stati disposti gli arresti domiciliari.

I messaggi ai clienti: "Fermi a causa del Covid, da domani torniamo attivi"

"Ciao bello/a, siamo stati fermi per un po' a causa del Covid 19, comunque da domani alle 14 fino alle 2 di notte risaremo attivi con amichetti a 30 (mani o tmax a 230) e disponibili a raggiungerti dove sei. Siamo tornati al top top, chiamami". Questo uno dei messaggi che l'organizzazione di San Basilio ha inviato ai clienti per far sapere che finita l'emergenza sanitaria, l'attività riprendeva come prima.

Il sistema messo in piedi, scrive il gip nell'ordinanza, era "estremamente efficace, sia nell'ottica di facilitare la domanda che di ridurre i tempi e i passaggi al fine di soddisfarla, ma anche di minimizzare i rischi".

Le consegne

I finanzieri del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria della finanza hanno accertato che l'organizzazione gestiva il call center per consegnare la droga in tutta Roma. Se ne occupavano pony express reclutati spesso tra i clienti in difficoltà economiche. La banda faceva dalle 30 alle 50 consegne al giorno, fino ad arrivare a 80 nei festivi: se al telefono chiedevano un 'amico', il call center mandava una dose, se il cliente chiedeva una 'mano', arrivavano 5 grammi di cocaina. Con questo sistema la banda intascava circa 15mila euro a settimana. Pirino e i due fratelli, dice ancora il Gip, si erano così "ritagliati uno spazio operativo di tutto rispetto (atteso il giro di clienti e il 'fatturato' dell'impresa delinquenziale messa in opera) in un contesto già a fortissima presenza criminale di gruppi agguerriti e con superiore caratura malavitosa come il quartiere romano di San Basilio".

Gip: "Core business di Pirino è spaccio"

"Annotazione a parte - scrive il gip di Roma nell'ordinanza di custodia cautelare -, la merita la persona di Paolo Pirino, non solo gravato da una condanna definitiva in materia di stupefacenti e altri due pendenti specifici, ma perché benché giovane attualmente in custodia cautelare in carcere per il reato di omicidio in concorso di Luca Sacchi avvenuto lo scorso 23 ottobre, rapina, porto abusivo di armi proprie e improprie. Sullo sfondo, una consegna di droga al gruppo di amici di Sacchi a un pub del quartiere Appio Latino: insomma sempre il core business, per così dire, di Pirino e associati anche se nell'occasione Pirino era in compagnia di Valerio Del Grosso". 

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