Roma, sequestrati bar e ristoranti "collegati a boss"

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Disposto il provvedimento per beni del valore di oltre cinque milioni di euro. Il destinatario della misura è G.V., arrestato dai carabinieri a giugno 2017

A Roma la guardia di finanza ha sequestrato quattro tra bar ed esercizi di ristorazione per un valore complessivo di oltre cinque milioni di euro. A quanto reso noto dalle Fiamme Gialle, il destinatario della misura è G.V., arrestato dai carabinieri a giugno 2017 "in quanto ritenuto al vertice di un'associazione per delinquere dedita al riciclaggio e all'intestazione fittizia di beni, nonché contiguo al clan di camorra degli Amato-Pagano (i cosiddetti "Scissionisti"), operante a nord di Napoli". Tra i sequestri operati nel 2017 - prosegue la nota - figurano i noti bar "Mizzica!" di via Catanzaro e Piazza Acilia, ancora oggi affidati alla gestione di un amministratore giudiziario. Alcuni mesi dopo quell'operazione, gli specialisti del Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata delle Fiamme Gialle hanno rilevato l'apertura dell'attività "KATANÈ sapori di Sicilia".

Le società

Sempre secondo la guardia di finanza, le società che gestiscono i nuovi bar sarebbero state "costituite tra il 2018 e il 2019 da ex dipendenti delle aziende sottoposte all'originario provvedimento ablativo i quali, nonostante i loro modesti profili reddituali, hanno sostenuto rilevanti spese per la costituzione delle imprese e l'avvio delle attività". Anche i fornitori sarebbero rimasti gli stessi e nei locali avrebbero lavorato anche familiari dello stesso G.V.

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